BRENNERO. E l'Italia sta a guardare? Ufficialmente il nostro Paese è in attesa di capire le intenzioni dei vicini. Di sicuro, però, l'attenzione è massima. Fin dalle prime ore del mattino di ieri, per esempio, un'unità dell’Esercito inserita nell'operazione «Strade Sicure» è stata inviata alla rotonda all'altezza del confine sulla Statale. I responsabili del commissariato di polizia di Brennero e dei carabinieri, invece, hanno avuto un vertice rapido con i colleghi della gendarmeria. Non sono state concordate misiure ufficiali, ma è molto probabile che il prefetto (quindi lo Stato) abbia chiesto all'Austria conto di quello che sta accadendo. «Solo lavori preliminari - è stata la risposta - ancora nessuna disposizione sui controlli o sui filtraggi». La stessa Provincia di Bolzano ha chiesto a Vienna di essere informata su qualsiasi passo concreto venga fatto al Brennero per non trovarsi a gestire situazioni impreviste.

Se in autostrada si sentono i colpi delle prime ruspe, però, sul versante della Statale 12 la calma è piatta. L'unico elemento di novità, tra le scritte lasciate sui muri dal movimento "No Border", sono alcuni cartelli di “Stop” installati dalle autorità austriache all'altezza del confine. Dove una volta sorgevano gli uffici della frontiera, però, ora ci sono delle attività commerciali: il negozio di vestiti tradizionali «Trachten» e un outlet sportivo. Non a caso la gendarmeria si è già mossa per tornare in possesso delle strutture dopo averle svendute anni fa all’apertura del confine. «Possono solo affittarle - ci spega Christian Stecher, titolare dell'outlet - e nelle scorse settimane abbiamo ricevuto una proposta dalla polizia. Il tutto doveva partire dal primo aprile, avevano molta fretta, poi sono spariti del tutto. Sono tornato ad avere un contatto nei giorni scorsi quando mi hanno detto che in settimana ci sarebbe stato un vertice importante e mi avrebbero fatto sapere. È ovvio che non decide la gendarmeria, ma si attendono semplicemente ordini superiori». (a.c.)

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