Veti incrociati nella destra L’incubo delle comunali

Per il 2015 Urzì vuole proporre un progetto territoriale «con persone nuove» Fratelli d’Italia cerca di riorganizzarsi, i forzisti sono alla guerra e l’Ncd si smarca


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Il centrodestra prova a rimettre insieme i cocci. Il prossimo traguardo sono le comunali del 2015. Intanto, sono solo macerie. O poco più. Un leader da proporre come candidato sindaco l’anno prossimo ancora non c’è. Volti nuovi? Pochi, per ora. Copiare Renzi? Il punto è che devi associare ai volti anche - almeno - un po’ di qualità. I vari «pezzi» di quella che negli ultimi 20 anni è stata l’area politica principale nel gruppo italiano in Alto Adige paiono come girini nello stagno. Ognuno va per conto suo. «Manca tutto», sottolinea Giorgio Holzmann. Qualcuno ci prova a «fare squadra» come Urzì che punta ad un progetto territoriale. O il forzista Alessandro Bertoldi che guarda al dialogo con i giovani presenti negli altri partiti.

Alle europee il voto nel capoluogo è stato devastante. Forza Italia ha raccolto il 10,4% dei consensi (4.530 voti), Fratelli d’Italia si è fermata al 3,1 per cento (1.337 voti). La Lega Nord è risalita al 5,3% in città: duemila voti togliendo le 300 preferenze andate a Leitner. L’Ncd di Alfano, con l’Udc ha portato l’asticella al 2,2%, sotto il migliaio di voti. Poi più nulla, almeno domenica. E pensare che nel 2005 il centrodestra riuscì a fare il sindaco, anche se senza maggioranza in consiglio. E comunque alle comunali nel 2010 l’allora candidato a primo cittadino - Bob Oberrauch - raccolse pur sempre il 32,7 per cento dei consensi. Con il Pdl primo partito in città al 21,5%, la Lega al 5,5, Unitalia al 3,5%. La fotografia delle europee ed il differenziale con i risultati di un tempo sono impietosi.

Timidi tentativi per risalire la china. Ci sono partiti appena nati, come Fratelli d’Italia, che stanno ancora cercando di riorganizzarsi sul territorio. Altri che scontano liti furiose al loro interno come Forza Italia. Forze politiche che sono state alla finestra nella consultazione europea come Alto Adige nel cuore di Alessandro Urzì o Unitalia di Donato Seppi. In più aggiungi un Nuovo centro destra, quello che in consiglio comunale è rappresentato da Massimo Berloffa, Pino Bellomo e Robert Oberrauch, che in questo momento è su posizione attendiste. «Teniamo presente che il prossimo consiglio comunale scenderà da 50 a 40 componenti più il sindaco e salirà il quorum per essere eletti. O il centrodestra trova un candidato sindaco degno di questo nome, mandando via tutti i vecchi rappresentanti della politica che con le beghe personali hanno fatto crollare il consenso elettorale di quest’area, oppure valuteremo, come in chiave nazionale, se cercare un accordo con il Pd», evidenzia Bellomo. Ovvero, un altro pezzo del centrodestra che prenderebbe una strada diversa. Proprio come ha fatto Alfano con Letta e Renzi.

Andiamo a Forza Italia, il partito che ha preso più consensi nel centrodestra a Bolzano per le europee, ma che vede Michaela Biancofiore e Alessandro Bertoldi - ma anche lo stesso Galateo - su posizioni diverse rispetto al coordinatore regionale Enrico Lillo. Ne chiedono le dimissioni, Lillo dice di no. Ieri Bertoldi è stato confermato coordinatore regionale dei giovani di Forza Italia per il Trentino Alto Adige, quindi membro di diritto del coordinamento regionale e del consiglio nazionale del partito. Luca Calò resta coordinatore provinciale per Bolzano. «Adesso Lillo mi dovrà convocare per foza», così Bertoldi. «Fondamentali un progetto territoriale e persone nuove: il solito schemino non funziona più», spiega Urzì. Fratelli d’Italia prova a radicarsi. Se Sigismondi, Bertolucci e Tomada tentano la risalita, ci sono altre persone che si affacciano sul palcoscenico: da Meridiano a Casanova Borca, da Bragadin a Ponticelli. Una metafora è quella della sede storica di Msi, poi An e Pdl e quindi Unitalia in via Locatelli. Qualcuno aveva pensato di riunirci l’intero centrodestra per le provinciali 2015. Tutto fermo anche qui.













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