«Vi racconto come sono diventato pornoattore a 50 anni» 

Manager di attrici hard ed ex gestore del Carmen Show Giorgio Busselli ha deciso di finire davanti alla cinepresa


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Lo troviamo seduto al Bar Sissi di via Roma. Capelli brizzolati ben curati, camicia aperta sul petto, giacca e sigaretta elettronica poggiata sul tavolo, vicino allo smartphone. Giorgio Busselli, bolzanino, 52 anni a giugno, sorseggia un caffè. Sembra un cliente come tanti. Ma non lo è. Giorgio è probabilmente il primo attore porno bolzanino. O meglio, il primo a non usare una mascherina davanti alla telecamera e a non fare mistero della sua attività. Ma anche un attore che si sottrae agli schemi predefiniti del mondo a luci rosse. In primis perché Busselli, che sul set prende il nome d’arte di Giorgio Lanzi, ha debuttato pochi mesi fa e perché, diciamo così, ha le “caratteristiche fisiche” dell’italiano medio. Senza fare tanti giri di parole, insomma, Giorgio non è giovanissimo, non è palestrato, né superdotato. In compenso è affabile, simpatico e parla volentieri.

Come mai, a cinquantanni suonati, ha deciso di fare una scelta tanto drastica?

«Beh, premetto che lavoro da molti anni nell’ambiente dell’intrattenimento per adulti visto che sono titolare dell’agenzia “Image Model Agency”, con sede qui a Bolzano, sono manager di ben 28 pornostar e, insieme all’amico Davide Gambin del “Fantasy Studio” di Vicenza, curo l’immagine anche delle gemelle Dellai, che nei giorni sono state le protagoniste all’Erotik Festival svoltosi allo Showgirls. Anni fa sono stato anche il gestore dell’ex Carmen Show, a Lavis, ma mi preme sottolineare che non ho mai avuto guai con la giustizia (sorride ndr). Qualche mese fa, il regista hard e amico Andy Casanova, mi ha chiesto di girare alcune scene in un suo film insieme ad una mia collaboratrice. Andy realizza lungometraggi porno, ma sempre con una trama e spesso tratta il tema dell’incesto: ecco perché aveva bisogno di un uomo maturo e possibilmente con un po’ di pancetta. E io ho accettato. Quasi per gioco, ovviamente senza alcuna velleità di carriera. Ho girato tre scene, non certo da protagonista. Non mi considero un porno attore».

Il film si intitola “Il complesso di Edipo” ed è uscito da poco, giusto? Quando lo avete girato?

«Sì, il titolo è quello. Lo abbiamo girato lo scorso ottobre, in Italia, anche se legge vieta la realizzazione di materiale di questo tipo sul territorio nazionale. Ma le riprese sono state fatte all’interno di abitazioni in Toscana e in Alto Adige, in località che ovviamente preferisco non rivelare».

Un debutto che avrebbe dovuto essere episodico e che, invece, avrà un seguito.

«Proprio così. Va detto che non è affatto facile girare scene di sesso per ore, davanti a tanta gente. Ma Andy ha apprezzato le mie doti, sia recitative che fisiche, e mi ha proposto altre parti. Abbiamo già girato un secondo film, che è ancora nel cassetto del regista, e in programma ce ne sono altri tre. Andiamo avanti, quindi».

Che effetto le ha fatto vedersi in un film porno?

«Mi ha fatto impressione. Molta impressione (ride divertito ndr). Anche perché quando abbiamo girato il primo film pesavo 42 chili più di ora. Ero enorme e ho davvero capito quanto fossi enorme, guardandomi».

La carriera sembra ben avviata. Lascerà la vecchia professione?

«Non scherziamo. Continuerò a svolgere il mio lavoro di agente e di manager, ma con Gambin abbiamo in mente alcuni progetti come produttori nel settore dell’hard. Un settore che, con la diffusione di internet, è andato in crisi e ora è in caduta libera. Ma credo che le nostre idee, che riguardano anche il web, siano buone e valga la pena investirci. Vedremo».













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