Via Cadorna, è scontro tra periti

In ballo 50 alloggi per il ceto medio. Filippi: «Siamo sotto il livello del fiume». Grata: nessun problema


di Massimiliano Bona


BOLZANO. A lanciare il sasso è Alberto Filippi, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, che non vede di buon occhio la realizzazione di 40-50 alloggi per il ceto medio in via Cadorna. E non solo perché è una zona di pregio, il cui sfruttamento «non sembra affatto in linea con lo spirito e gli obiettivi tradizionali della cooperazione». Secondo Filippi - come potrebbe emergere in modo chiaro dalle perizie idrogeologiche - «è assurdo che si voglia costruire in una zona un metro al di sotto del livello del fiume, con tutti i rischi che ne conseguono». A riguardo gli «stellati» presenteranno con ogni probabilità un’interrogazione in consiglio comunale. «Per quanto mi riguarda i bacini montani non dovrebbero - sottolinea il consigliere comunale - concedere parere favorevole perché non ci sono i presupposti, in termini di sicurezza, per farlo». Tanto Andrea Grata, presidente di Confcooperative Bolzano, quanto l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali la pensano in modo diametralmente opposto. «È nostra abitudine - sottolinea Grata - preparare una perizia geologica per ogni singolo progetto che seguiamo. E anche in questo caso non abbiamo motivi per ritenere che vi possano essere problemi di sorta. La distanza dall’alveo del fiume è abbondantemente in linea con ciò che prevede la legge e in mezza città, a Bolzano, i parcheggi interrati sono sotto la falda. Ritengo si tratti di preoccupazioni del tutto ingiustificate». Anche la giunta comunale si sente al riparo da possibili questioni legate alla sicurezza del nuovo edificio per il ceto medio. «A breve (era all’ordine del giorno del consiglio di luglio ndr) contiamo di approvare la variante urbanistica con una procedura accelerata per la trasformazione della superficie in zona di espansione. Quella di via Cadorna è una piccola area già urbanizzata e ci consentirà di andare avanti con il programma concordato con la Provincia che prevede 330 alloggi per il ceto medio a Bolzano. Faremo le verifiche idrogeologiche del caso, adottando alcune precauzioni legate alla pendenza del terreno per il deflusso dell’acqua ma non c’è motivo di preoccuparsi». Alla variante urbanistica seguiranno il piano di attuazione e il progetto. «L’iter - assicura l’assessore Pasquali - non sarà lungo». Anche il presidente di Confcooperative Andrea Grata è ottimista, tanto da prevedere l’inizio dei lavori nell’aprile 2014. «L’iter in Comune sta procedendo celermente e ci sono le condizioni per ottenere la concessione edilizia nel giro di pochi mesi e iniziare quindi lo scavo, con tutte le precauzioni del caso». Le richieste, visto che si tratta di una zona di pregio, non mancano. «Abbiamo un progetto di massima piuttosto fluido, con tanto di disegni, al quale potremo apportare tutte le modifiche del caso, in relazione a ciò che dirà il Comune. Detto questo abbiamo almeno una ventina di richieste in più rispetto al numero di alloggi disponibili. Rispetto agli appartamenti tradizionali realizzati altrove dalle coop questi costeranno 40-50 mila euro in più».

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