Il progetto

Via della Roggia, la casa di riposo si amplia negli alloggi comunali 

La fondazione ha proposto al Comune di Bolzano di ristrutturare l’edificio: dei 18 appartamenti, metà sono vuoti  L’assessore Andriollo: «Valutazioni in corso, la soluzione proposta è buona. I posti letto nella Rsa raddoppierebbero»



BOLZANO. Al civico 1 di via della Roggia c’è un edificio di proprietà del Comune, fatiscente al punto che i 18 alloggi di edilizia sociale, ogni volta che si liberano, non vengono più assegnati. Nella stessa strada, ma al civico 5, c’è la casa di riposo “La Roggia” che da tempo sta valutando la possibilità di ampliarsi, utilizzando la cubatura di proprietà comunale.

È un progetto al quale la presidente della Fondazione La Roggia, Nirvana Pedrazza, sta lavorando già da alcuni anni. Ma senza grandi risultati, nonostante la fame di case di riposo presente e ancora di più - è facile prevedere - futura visto il progressivo invecchiamento della popolazione.

A far ben sperare adesso il fatto che, in occasione dell’ultima seduta, la giunta ha deciso di affidare ad un consulente tecnico esterno uno studio, per valutare la congruità della proposta avanzata dalla Fondazione, relativa ai costi e alla durata dell’eventuale convenzione. L’immobile rimarrebbe di proprietà del Comune, ma la Fondazione si accollerebbe le spese per i lavori di ristrutturazione.

Per ammortizzare i costi, si chiede la gestione per un periodo piuttosto lungo.

Il progetto prevede di demolire e ricostruire l’edificio di proprietà comunale che diventerebbe, a sua volta, una Rsa collegata alla casa di riposo “La Roggia” e gestita dalla Fondazione. L’utilità dell’operazione sarebbe duplice: i posti letto passerebbero dagli attuali 38 a circa 80; le sinergie consentirebbero - in base alle verifiche fatte - di ridurre i costi di gestione. Esclusa la possibilità di ricavare dei mini-alloggi come al Grieserhof, perché ritenuti troppo costosi.

«La soluzione prospettata - ammette l’assessore Juri Andriollo - è più che positiva per diverse ragioni. La casa di riposo “La Roggia” è gestita dalla fondazione che è proprietaria dell’immobile, però opera nel perimetro pubblico. I posti letto, tranne un 10%, sono assegnati con i criteri di Assb, ovvero del bisogno. L ’operazione ci consentirebbe di raddoppiare i letti nel cuore del centro storico e di ridurre la convenzione con la “Santa Maria”. La “nuova” casa che, inglobando l’immobile comunale, avrebbe a disposizione circa 80 posti, potrebbe accogliere gli anziani che vivono in centro storico. Quando è possibile, ritengo che si debba favorire il fatto che l’anziano possa rimanere nel quartiere dove ha vissuto una vita. Gli spostamenti, soprattutto ad una certa età, sono sempre un trauma».

Stabilito che il progetto viene giudicato interessante, c’è da sperare il Comune decida - possibilmente in tempi rapidi - se accettare la proposta oppure rifiutarla.

L’urgenza di prendere una decisione è dettata anche dalla necessità di stabilire cosa fare della casa comunale, visto che la metà dei 18 alloggi di edilizia sociale sono vuoti. Il vicesindaco Luis Walcher ha spiegato che quando gli inquilini vanno via, non vengono più assegnati perché l’immobile ha bisogno di una ristrutturazione radicale. A questo punto si tratta di decidere, se demolire e ricostruire ancora alloggi da affittare sempre con i criteri dell’Ipes; oppure trasformare l’edificio in casa di riposo, collegata direttamente alla casa della fondazione “La Roggia”.

In realtà a Bolzano ci sarebbe bisogno sia di alloggi di edilizia sociale, vista la difficoltà di trovare casa a prezzi accessibili; sia di posti letto in casa di riposo visto l’invecchiamento progressivo della popolazione: il 23,6% dei residenti è over 65. A.M.













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