BOLZANO

Via della Vigna, il comitato incalza il Comune: “Espropriare i terreni”

Incontro con l’assessore Fattor. “Basta tentennamenti. Con la servitù di passaggio si otterrebbe la riapertura su via della Mendola”



BOLZANO. Sulla vicenda della chiusura di via della Vigna il comitato spontaneo di cittadini è amareggiato.  Ieri (22 giugno) ha incontrato l'assessore alla mobilità di Bolzano Stefano Fattor. 

“Abbiamo condiviso con l'assessore la nostra amara constatazione che i proprietari della strada non hanno

manifestato alcuna intenzione di accogliere i numerosi inviti a rivedere la loro scelta di sbarrare l'ingresso nella via agli altri concittadini”, scrive il comitato. “Abbiamo ricordato come solo alcuni mesi fa il sindaco Caramaschi confidava che tutto si sarebbe risolto con una polizza assicurativa a carico del Comune. È stata annunciata una trattativa tra Comune e consorzio e tutti siamo rimasti in attesa di vederne gli sviluppi. Nel frattempo la prosecuzione dei lavori di installazione del cancello suscitava qualche sospetto che si è rivelato fondato

quando a lavori ultimati il cancello è stato chiuso. A quel punto, di fronte a tale atto francamente irriguardoso nei confronti di chi stava conducendo la trattativa, oltre che dei cittadini, ci si aspettava che il Comune adottasse un approccio più risoluto. Purtroppo invece non è stato così e lo stallo in cui ci troviamo

ha il sapore di una legittimazione di quanto è avvenuto”.

Il comitato apprezza l’intenzione del Comune di allestire un percorso ciclopedonale per raggiungere l’ospedale da Via della Mendola, “purché non sia descritta come un’alternativa a via della Vigna in quanto si tratta di due percorsi completamente diversi. L’errore più grande è considerare Via della Vigna solo in funzione del suo collegamento con l’ospedale trascurando tutte

le altre varietà d’uso a disposizione della libera scelta dei cittadini, come transitare verso via Eisenkeller e

viale Vittorio Veneto, passeggiare, fare jogging o altro”.

Il comitato ricorda che esiste una legge provinciale del 1988 in base alla quale le strade rurali all’interno dei centri abitati

sono di uso pubblico se sono collegate ad altre strade pubbliche, consentono il passaggio di autovetture e sono sottoposte a manutenzione”. 

Per il comitato il Comune ha due strumenti principali da perseguire contestualmente: il primo è la servitù di passaggio con la quale la strada rimarrebbe proprietà privata ma con diritto di transito per i cittadini; il secondo, rispetto al quale il Consorzio dei comuni ha già dato parere positivo, è

l’espropriazione dei terreni sui quali giace la strada.

“Procedendo con entrambi gli strumenti parallelamente si otterrebbe un primo risultato, cioè la riapertura

del passaggio dal lato via della Mendola con un iter più semplice, in attesa del completo transito ciclopedonale con l’iter più complesso dell’esproprio. Nel frattempo l’avvio di queste procedure rafforzerebbe la posizione del Comune nella trattativa con il consorzio con la possibilità di ottenere il passaggio ciclopedonale attraverso un accordo”.

Per i cittadini ora la questione è tutta politica e mettono in evidenza le contraddizioni della Svp: “Si apprende dai giornali che l’Svp sostiene il consorzio e la scelta di installare i cancelli senonché alla discussione, il 10 giugno, di un disegno di legge provinciale sulla questione, l’assessore Schuler ha esplicitamente indicato che il Comune può rendere pubblica la strada con gli espropri. Crediamo che queste contraddizioni siano dannose e diventa a nostro avviso imprescindibile che gli altri partiti della maggioranza, Pd, Verdi e “Io sto con Bolzano” si

esprimano apertamente e agiscano di conseguenza allontanando qualsiasi sospetto che la loro titubanza sia

accondiscendenza verso determinati interessi”.













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