Via Fago, nuovo centro di riabilitazione

Si trasferisce il reparto del Grieserhof, che verrà chiuso e ricostruito. Nel nuovo edificio per un anno anche le Cure Palliative


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il centro di riabilitazione psichiatrica del Grieserhof chiuderà a ottobre, per trasferirsi all’ex Croce Bianca di via Fago, dove è stato edificato il nuovo centro, nel quale dalla fine dell’autunno e per circa un anno si trasferiranno temporaneamente anche le Cure palliative del dottor Bernardo, in attesa che il suo reparto al San Maurizio venga ristrutturato. Lo storico Grieserhof verrà poi demo-ricostruito dalla fondazione Santa Elisabetta della Caritas per realizzare una casa di riposo da 65 posti (dei quali 45 destinati ad Assb in base alle graduatorie municipali) più 30 alloggi protetti per anziani (15 dei quali destinati ad Assb).

I lavori per il nuovo centro di riabilitazione psichiatrica di via Fago 46 sono partiti nel novembre 2011 e sono appena terminati. Ieri, la consegna ufficiale all’Asl. Si tratta di 5.286 metri cubi interrati più altri 11.260 fuori terra. Al primo piano un centro diurno per 15 persone, al secondo piano un centro di riabilitazione psichiatrica in grado di ospitare 24 persone. All’ultimo piano, quando sarà a regime, 12 alloggi protetti. L’edificio è dotato di sala polifunzionale, eventualmente da aprire anche alle esigenze del rione, sala computer, palestra, falegnameria, locali terapia. Nell’interrato, 32 posti auto. L’opera è costata alla Provincia 10,34 milioni di euro, dei quali 1,24 per gli arredi.

Per realizzare il nuovo centro di riabilitazione, progettato dallo studio MoDus Architects dell’apprezzatissimo architetto brissinese Matteo Scagnol, è stata scelta un’area soleggiata, salubre e vicina ai servizi, nel solco della tradizione della Gries otto-novecentesca come Kurort o luogo di cura. Fino al 1931 l’area è rimasta inedificata e coltivata a vigneto. Con l’inaugurazione del convitto Damiano Chiesa, avvenuta nel 1931, l’areale è stato utilizzato come zona sportiva mentre l’edificio razionalista ancora oggi esistente fungeva da palestra. Successivamente, l’area è stata utilizzata dai vigili del fuoco, dal 1943 al 1979, e poi dalla Croce Bianca, dal 1981 al 2001, come sede provinciale e come deposito ambulanze. Nel 2004 la palazzina dell’originaria palestra è stata ristrutturata come edificio scolastico e ceduta al ginnasio Toniolo. Nel maggio 2006 la giunta provinciale ha deciso di realizzare il centro di riabilitazione psichiatrica.

Il progetto rispetta i nuovi principi guida delle strutture di questo genere: aprirsi alla comunità, evitare l’isolamento e il distacco dell’edificio dall’intorno, garantire spazi interni riservati, protetti e tranquilli.

La struttura del nuovo centro di riabilitazione, come ha spiegato ieri l’architetto Scagnol ai vertici di Asl e Provincia, si configura in due parti distinte: il piano terra, contraddistinto dalla permeabilità degli ambienti per l’accoglienza e la socializzazione, e la parte superiore di tre piani, riservata e organica per la terapia, gli alloggi e l’amministrazione.

L’areale di via Fago 46 ha due accessi, uno proprio da via Fago e uno, nuovo, dalla retrostante via Tripoli. Da via Fago l’accesso carrabile per la fornitura giornaliera della mensa e da via Tripoli l’accesso alla rampa verso i parcheggi interrati. Un’ampia zona verde circonda l’edificio, offrendo diversi ambiti protetti per la ricreazione.

Come premesso, inizialmente il terzo piano della struttura non verrà sfruttato subito come comunità protetta per malati psichici, bensì per ospitare le Cure palliative del dottor Massimo Bernardo. Si sarebbe dovuto trasferire in via Fago a maggio, poi a ottobre, ora pare si trasferirà a novembre.

In totale le Cure palliative rimarranno in via Fago circa un anno, in attesa che al San Maurizio il reparto venga ristrutturato. Per lo staff di Bernardo, che necessita di continui scambi con gli altri reparti dell’ospedale, e soprattutto per i pazienti e i parenti, non sarà affatto un trasferimento semplice, ma la politica ormai ha deciso. C’è solo da augurarsi che i lavori di risistemazione al San Maurizio procedano speditamente.

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