Via le vecchie caldaie, il riscaldamento pulito arriva dall’inceneritore

Bolzano. Nell’ultima seduta, la giunta bolzanina ha approvato l’ampliamento del territorio comunale servito dal teleriscaldamento: attualmente sono circa 5 mila gli alloggi collegati all’impianto;...



Bolzano. Nell’ultima seduta, la giunta bolzanina ha approvato l’ampliamento del territorio comunale servito dal teleriscaldamento: attualmente sono circa 5 mila gli alloggi collegati all’impianto; nei prossimi cinque anni si prevede che saranno 10 mila, per un totale di circa 40 mila persone.

Per capirne di più siamo andati in via lungo isarco destro dove c’è la centrale del teleriscaldamento.

Al centro della sala riunioni una grande mappa della città: le parti colorate di rosso sono quelle già servite dal teleriscaldamento.al momento sono soprattutto case ipes, la parte nuova dell’ospedale san maurizio e il noi techpark; quelle in giallo lo saranno nei prossimi anni. sono edifici pubblici, condomini, case singole.

La gestione dell’operazione è affidata ad alperia, la società di proprietà di provincia e comuni. l’obiettivo è ambizioso: sostituire le vecchie caldaie a metano o a gasolio; eliminare i camini e soprattutto abbattere l’inquinamento.

Energia dai rifiuti

Il teleriscaldamento sfrutta l’energia termica proveniente dall’inceneritore che brucia circa 130 mila tonnellate all’anno di rifiuti solidi urbani, abbattendo, come previsto dal Piano CO2 del Comune, il consumo di fonti fossili e le emissioni di anidride carbonica. Si calcola che, prendendo come anno di riferimento il 2018, si sia ottenuto un risparmio di 6 mila tonnellate di CO2, sfruttando appunto l’energia prodotta dalle immondizie.

Nel novembre del 2017, a fianco della centrale, è stato inaugurato il grande bollitore: la torre alta 40 metri - che si vede benissimo soprattutto la notte, quando da Bolzano sud s’imbocca la Mebo per andare verso Appiano - s’illumina in un gioco di luci colorate. È un gioiellino che coniuga innovazione, tecnica, bellezza.

Nel bollitore, serbatoio di accumulo del teleriscaldamento, l’energia termica viene stoccata in modo da poterla sfruttare in modo più efficiente. La torre, divenuta simbolo di Alperia, immagazzina circa 5.850 metri cubi d’acqua che può essere riscaldata fino a 95 gradi attraverso il calore di scarto recuperato dall’inceneritore, accumulando in tal modo l’energia termica. A serbatoio carico può essere immagazzinata e ceduta alla rete di teleriscaldamento una quantità di energia termica pari a 220 MWh.

Il compito di seguire l’operazione teleriscaldamento - che interessa anche i comuni di Silandro, Lazfons, Merano, Chiusa e Sesto dove le centrali sono a gas o biomassa - è affidato all’ingegner Günther Andergassen, amministratore delegato di Alperia Ecoplus.

La responsabilità dell’impianto bolzanino è invece di Oscar Miori che della centrale conosce anche il più piccolo dettaglio: «Tornando dalle ferie - racconta ridendo - la prima cosa che ho guardato è stata la torre. Tutto a posto: era illuminata». A lui, che da nove anni sta seguendo passo passo lo sviluppo della rete, è affidata la super-visione.

L’interesse dei cittadini

Chilometri di tubature corrono nel sottosuolo della città, per portare il calore dall’inceneritore alle case dei bolzanini che vorranno allacciarsi alla rete. Ma i bolzanini sono davvero interessati a cambiare le vecchie centrali a metano o gasolio, per passare al teleriscaldamento?

L’interesse - assicura Andergassen - c’è, eccome. I cittadini chiedono informazioni. Vogliono sapere a cosa servono quei grossi tubi che vengono interrati. Ad Alperia stanno arrivando le richieste degli amministratori di condominio. Il 22 settembre abbiamo la Giornata delle porte aperte: chi vuole può venire, vedere, informarsi.

Al posto delle caldaie cosa viene installato nelle cantine dei condomini?

Tecnicamente si chiama sottostazione di scambio termico. Le dimensioni dipendono dalla potenza di cui c’è bisogno. Ma è meno ingombrante di una caldaia tradizionale.

Per allacciarsi alla rete quanto si spende: per chi è più lontano dalle tubature che si trovano sulle strade principali, costa di più?

Inizialmente era così. Ma oggi, per favorire l’allacciamento al teleriscaldamento, la tariffa è fissa, indipendentemente dalla distanza. Per quanto riguarda poi i consumi, la tariffa varia a seconda della potenza richiesta.

E come si paga?

Arriva la bolletta ogni due mesi.

In questo modo si eliminano anche i costi di manutenzione delle caldaie?

Sì. Ce ne occupiamo noi.

Ma se l’inceneritore rimane fermo per guasti o manutenzione, si rischia di restare al freddo?

Assolutamente no: abbiamo le caldaie a gas, entrano in funzione quelle.













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