Via libera del Tar al progetto Benko

Respinti e dichiarati inammissibili 3 dei 5 ricorsi depositati da “Emozioni Alto Adige srl”. Hager annuncia: ora si parte


di Mario Bertoldi


BOLZANO. I giudici del Tar hanno dato il via libera al progetto Benko che, come noto, prevede la riqualificazione di tutta l’area antistante la stazione ferroviaria comprese via Garibaldi e via Alto Adige. I giudici hanno infatti respinto e dichiarato inammissibili i tre ricorsi (contenenti ben 52 contestazioni) promossi dalla cordata «Emozioni Alto Adige srl» il cui progetto non fu giudicato idoneo dalla pubblica amministrazione che invece scelse, per qualità e importanza di investimenti, la proposta del magnate austriaco Renè Benko con il gruppo Signa di Innsbruck. Per i ricorrenti si tratta di una sconfitta che potrebbe essere decisiva. Già nella primavera dello scorso anno «Emozioni Alto Adige» (con gli avvocati Schramm, Ellecosta ed Egger) non era riuscita a bloccare con una sospensiva l’iter della gara europea che dovrà indicare chi realizzerà il progetto Benko per riqualificare la zona interessata. Per i ricorrenti fu la prima grossa delusione. La richiesta di sospensiva, supportata da ben 52 motivi di ricorso, venne respinta con un'ordinanza in cui vennero indicate alcune valutazioni importanti. Nell'ottica del bilanciamento dei contrapposti interessi in gioco, i giudici infatti riconobbero la prevalenza di quello pubblico (per la «riqualificazione urbanistica di un'importante area centrale del tessuto urbano della città di Bolzano») rispetto all'interesse privato, coincidente - per dichiarazione stessa della ricorrente - con la mera chance di realizzare un progetto alternativo. I giudici del Tar, dunque, ritennero prevalente l'interesse pubblico, cioè l'interesse della città a veder proseguire il progetto di riqualificazione di via Alto Adige e via Garibaldi che prevede un investimento privato di oltre 200 milioni di euro. Un principio che, probabilmente, è pesato anche nel giudizio di merito reso pubblico ieri. Le motivazioni della decisione non sono ancora state rese note ma pare evidente che abbia avuto un certo peso il fatto che tutta la questione rientra nella materia urbanistica ove, ovviamente, l'interesse pubblico è preminente. Proprio per questo la pianificazione è rimessa alla discrezionalità della pubblica amministrazione a cui spettano le scelte nell'interesse della città. Un concetto che anche nel corso dell’udienza in cui si era dibattuto sul merito del ricorso era stato efficacemente illustrato dall'avvocato Igor Janes in difesa delle posizioni delle cinque società proprietarie del Virgolo il cui progetto di riqualificazione è legato a filo doppio al progetto principale che la città, tra il resto, ha già dimostrato di gradire. Per Heinz Peter Hager, presidente della KHB Srl, la sentenza del Tar rappresenta un passo decisivo: "Ora possiamo dare il via al rilancio della città di Bolzano - ha commentato - . Siamo molto fiduciosi che i lavori potranno essere avviati nei prossimi mesi”. “Con questo progetto - - ha puntualizzato ancora Hager - nascerà un nuovo quartiere polifunzionale alle porte del centro con appartamenti, uffici, un albergo, nuove funzioni sociali, nuove soluzioni per la mobilità e un centro commerciale. Questa decisione riflette la volontà dei cittadini. «Emozioni Alto Adige srl» però per il momento non demorde e ha già depositato altri due ricorsi contro il bando per la gara europea. Avrà poi la possibilità di impugnare ulteriormente la sentenza di ieri davanti al Consiglio di Stato, chiedendo nuovamente una sospensiva.

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