Via Matteotti, i lavori non soddisfano residenti e negozianti

Infuocata riunione del comitato di quartiere «Maia Bassa» «Più parcheggi per auto, meno alberi e lastricato in porfido»


di Simone Facchini


MERANO. Malgrado le modifiche al disegno iniziale, ai residenti e ai commercianti di via Matteotti il progetto di risanamento della "loro" strada rimane ancora indigesto.

Per manifestare il proprio rammarico, il comitato di quartiere di Maia Bassa "allargato" ha convocato un incontro nel corso del quale è stata ripercorsa tutta la vicenda, dagli albori del progetto ai vari ritocchi, dai dubbi espressi dalle associazioni protezioniste e dalla protezione civile alle contestazioni nei confronti della giunta. Al di là degli interventi in questione, ciò che emerge dalle parole proferite nella conferenza di denuncia del malcontento è l'accusa a un esecutivo che, almeno in parte, farebbe orecchie da mercante, e dall'altra presenterebbe opinioni tra loro disallineate. Il sindaco Paul Rösch, l'assessore all'urbanistica Madeleine Rohrer e il loro collega di giunta Stefan Frötscher (dei Verdi i primi, Svp l'ultimo) i nomi citati che, a detta dei presenti, avrebbero assunto nel corso dei mesi posizioni contraddittorie. Tuttavia è entrando nel concreto dei provvedimenti che gli animi si scaldano. I contestatori fanno leva su alcuni dati: all'indomani della presentazione del progetto, nel novembre dell'anno scorso, 500 persone firmarono una petizione per chiederne una revisione.

Tradotto in percentuali, si tratta del 97% dei commercianti (oltre a quelli della via anche gli esercizi dei tratti di via Roma e via Piave presso i due poli della strada) e il 90% dei residenti. Un po' di sereno l'ha portato la decisione di eliminare le "chicane" dal progetto iniziale, con il ritorno a una carreggiata rettilinea, ma l'accorgimento non è stato sufficiente per accontentare residenti e negozianti che, nella battaglia, hanno fatto fronte comune. Il tasto più dolente rimane quello dei parcheggi. Degli attuali 54, il progetto originario dello studio di architetti Tara li avrebbe ridotti a 31. La soluzione prospettata dai residenti sarebbe di sostituire i previsti posti auto a spina di pesce su un solo lato della strada con posteggi su ambedue i lati con i veicoli in sosta paralleli al senso di marcia.

Secondo le stime, si arriverebbe a 44 parcheggi, il cui numero viene ritenuto essenziale per garantire la sopravvivenza dei negozi (mantenendo la sosta con disco orario limitata a un'ora durante il giorno, considerata adeguata alle esigenze). La soluzione permetterebbe inoltre ampi marciapiedi. Sul piano architettonico viene invocato un "restauro conservativo", che non stravolga l'identità della strada nella sua autenticità, per esempio mantenendo il lastricato con le lastre di porfido originali e adottando impianti di illuminazione pubblica a tono con lo stile dell'insieme. Inopportuna viene considerata la messa a dimora di alberi a medio e alto fusto, che ridurrebbero la luce nei piani inferiori e provocherebbero inconvenienti alla pavimentazione. Sconveniente viene altresì battezzata la collocazione di panchine, viste come fonti di bivacchi notturni e disturbo alla quiete dai quali la strada sembra essersi affrancata dopo anni di conflitto. La richiesta? Un nuovo summit tra amministratori e rappresentanti delle categorie interessate.













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