Via Museo, Zara apre stamattina. L’ex Coin si rianima dopo 30 anni
La multinazionale spagnola dell’abbigliamento Inditex sbarca in città e assume 44 dipendenti. Quattro piani. Si punta su donna e giovani, uno dei pochi store in Italia col reparto «Kids»
BOLZANO. La conferma ufficiale è arrivata soltanto ieri mattina, in perfetto stile Ortega: si apre giovedì mattina, ossia oggi, alle 10. Niente inaugurazione, si apre la porta e via. Stiamo parlando dello store di abbigliamento di Zara, il marchio di punta della multinazionale spagnola Inditex. La location è l’ex Coin, chiuso, se la memoria non ci inganna, dal lontano 1983. Insomma, da quasi trent’anni.
Per capire meglio occorre qualche dato. Utile se non fondamentale per comprendere cosa potrà significare in termini di concorrenza col commercio locale, tradizionale e non. E di confronto con la politica locale.
Zara è un marchio della spagnola Industria de Diseño Textil, una società nata nel 1975 per merito di Amancio Ortega, attualmente, secondo le classifiche delle riviste economiche internazionali, il terzo uomo più ricco del mondo, il più ricco d’Europa, con un patrimonio personale stimato in 49 miliardi di euro.
Stando ai dati più recenti pubblicati sul web, che risalgono però all’inizio del 2012, il gruppo Inditex impiega 102 mila dipendenti, fra ideazione produzione e vendita.
Zara (con 1.671 punti vendita a livello mondiale) è il marchio di punta del gruppo, che detiene però la proprietà anche di numerosi altri marchi della moda piuttosto noti, come Massimo Dutti, Bershka, Oysho, Pull and Bear, Stradivarius, Tempe e Uterqüe.
Il gruppo spagnolo finora ha aperto 5.527 negozi in 78 paesi di tutti e cinque i continenti. È unanimemente considerato il primo gruppo al mondo nella produzione e vendita al dettaglio di abbigliamento.
Quello di Bolzano sarà l’88° negozio a livello italiano. Il capoluogo altoatesino, però, potrà contare anche sul reparto Kids, presente in sole 12 città.
Lo store di via Museo occuperà quattro piani, con una particolare attenzione ai reparti donna e donna giovane, situati al pian terreno e al primo piano, mentre nell’interrato troveranno posto i reparti uomo e bambino.
Il nuovo punto vendita necessiterà di 44 persone, 34 delle quali sono state assunte appositamente negli ultimi mesi.
Per il momento non è dato sapere - lo si scoprirà nei prossimi giorni - ma con ogni probabilità, anche vista la consistenza del personale, il punto vendita di Zara rimarrà aperto sette giorni su sette. Domenica compresa. Come, d’altronde, nel resto d’Italia.
E c’è da scommetterci: visti i numeri sopra citati e le forze messe ora in campo, non si accetterà tanto facilmente una qualsiasi imposizione da parte della giunta provinciale altoatesina. La boutade di voler limitare le aperture domenicali a un 20-25 l’anno, in pieno contrasto con l’onda liberista imposta dal governo Monti, pare abbia poche chanche di avverarsi.
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