Via Novacella, abbattuto un altro pino

Per ragioni di sicurezza i privati, proprietari delle piante, hanno fatto tagliare anche l’albero a fianco di quello crollato


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È stato un miracolo. Ho acceso subito un cero alla Madonna che non si è fatto male nessuno. Da quanto mi hanno detto i vigili l’albero ha danneggiato un furgoncino e un paio di macchine: sono già andato all’assicurazione a fare denuncia. Ci era andata bene anche alcuni anni fa quando erano finiti in strada dei grossi rami: un attimo prima era passato un bambino». Gianpaolo Menegolo, responsabile della cooperativa Comunione Flora di cui fanno parte i condomini-proprietari dell’area verde che si trova davanti ai civici 40-42 di via Novacella, ieri mattina ha seguito l’operazione di rimozione dello splendido pino wallichiana o dell’Himalya - in base alle prime informazioni sembrava un cedro - che martedì sera è crollato improvvisamente invadendo la strada e finendo all’interno del cortile delle scuole medie Foscolo. Per non correre rischi si è deciso di far abbattere anche l’altro pino che si trovava a pochi metri di distanza. «Le radici - spiega Andrea Trentini di Arboteam, che ha coordinato le operazioni di abbattimento - dei due alberi si intrecciavano, inoltre dopo il crollo del primo pino è cambiato l’assetto, per cui i condomini hanno deciso di tagliarlo. È una scelta giustificata da ragioni di sicurezza».

I due pini erano alti 25-30 metri ed erano stati piantati trent’anni fa: una macchia di verde in mezzo al cemento di via Novacella che da ieri non c’è più. «Li avevamo fatti controllare - spiega Menegolo - una decina di anni fa dalla Giardineria comunale e ci avevano detto che non c’era motivo di abbatterli».

Il rischio è che ora i condomini di via Novacella si facciano prendere dal panico e chiedano l’abbattimento anche dei due cedri che si trovano davanti al civico 42. Come loro chiunque abbia in giardino un albero di una certa dimensione potrebbe fare altrettanto. Per questo ieri sia il Comune che Arboteam hanno ripetuto più volte di evitare allarmismi e di fare invece controllare periodicamente le piante dalla Giardineria comunale.

Resta la domanda su cosa abbia provocato il controllo del pino?

«Le raffiche fortissime del vento di questi giorni. La coppia di pini - spiega Trentini - era davanti ai due condomini, dove si è incanalato il vento che scende dalla Val Sarentino. A questo si aggiunge il fatto che le radici non sono profonde e il terreno era meno stabile a causa delle piogge dei giorni scorsi».

Qualcuno ha detto che il pino crollato era troppo inclinato e quindi si sarebbe dovuto abbattere già da tempo.

«Non vero. Non è che un albero perché è storto si debba abbattere. Inoltre questi due pini erano “sciabolati”, ovvero stavano reagendo all’inclinazione. Quindi non si vede perché si dovessero tagliare».

Il fatto è che si è rischiato che il pino ammazzasse qualcuno.

«Purtroppo, il rischio zero non esiste. Il nostro consiglio è di far controllare periodicamente gli alberi che si trovano sul suolo privato dagli addetti alla Giardineria comunale».

Quello di via Novacella era stato controllato e la Giardineria avrebbe detto che non c’era motivo di abbatterlo.

«Sì, ma quando?»

Una decina di anni fa.

«I controlli devono essere fatti periodicamente. È come se uno andasse oggi dal medico e poi non ci andasse più per anni».

Il rischio è che adesso scoppi il panico tra tutti coloro che posseggono un albero, visto che in caso di crollo e quindi di danni si è chiamati a rispondere.

«E’ proprio per questo che vorrei evitare inutili allarmismi. Abbattere una pianta è sempre una tristezza: si fa solo se non ci sono alternative».

L’ultimo crollo di cui si ricordi?

«Quello di un grosso cedro in piazza Vittoria dopo la nevicata del 2008».

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