Bolzano

Via Renon, una coda senza fine: «Qui stiamo soffocando» 

Tra il cantiere del Waltherpark e il freddo pungente le attese in auto si fanno interminabili. Smog sotto le case, taxi fermi dieci metri dopo la partenza, bolzanini a caccia di posteggio e turisti persi in piazza Walther



BOLZANO. Se non sono le masse di turisti degli anni pre-Covid, sono il cantiere del Waltherpark e il freddo pungente. Ad Anna, barista del “Landhaus”, basta una frase per riassumere i disagi che da settimane attanagliano chi lavora o vive tra via Garibaldi e via Brennero: «Da via Palermo a piazza Stazione mi ci sono voluti quaranta minuti, l’altro giorno». I taxi fermi dieci metri dopo la partenza, gli autobus in coda coi motori accesi.

L'altra mattina, in via Renon, la situazione era ancora tollerabile. Il problema è il tardo pomeriggio, il traffico dello shopping. «Fa freddo e la gente usa l’automobile. È un problema anche per i fornitori, faticano a trovare parcheggio», dice Lisa, del bar Haidi, dove passano i turisti diretti alla funivia del Renon o alla stazione degli autobus. Poco più sopra, al bar Mary, l’aumento del volume di traffico si è notato eccome: «Il problema della mancanza di parcheggi c’è sempre stato, ma quest’anno notiamo che i clienti parcheggiano nei dintorni, entrano veloci per un caffè e se ne vanno subito». Seduto a un tavolino fuori dal Caffè Raiffeisen, Egon Sachser osserva la rotatoria creata per facilitare l’accesso degli autobus al piazzale che fa da capolinea. «Vengo a Bolzano una o due volte l’anno, vivo a Bologna. Lì si gira più veloci, perché almeno ci sono i viali».

Nel frattempo due agenti della polizia municipale pattugliano la zona della stazione. Controllano che siano rispettate le norme anti-Covid, verificano che il traffico scorra. Hanno letto l’intervista al comandante Sergio Ronchetti, che il 31 dicembre andrà in pensione: «Un’ottima guida, ha reso il lavoro meno gravoso per chi verrà dopo di lui». Difficile che oggi multino i bolzanini per eccesso di velocità, per lo meno qui in zona stazione, dove nelle ore più tranquille si va ai venti all’ora. Più probabili le multe per sosta creativa.

Quest’anno di turisti non ce ne sono tanti quanti ne arrivavano gli anni scorsi, quando centinaia di pullman giravano tra la zona industriale e il centro. Mancano le targhe germaniche e quelle austriache. Colpa della pandemia, ma sono pure gli ultimi giorni prima delle feste in famiglia, quelli da passare a casa propria. Chi arriva in città però si muove guidato dal navigatore. Dal suo taxi, Michele Da Pian li vede cercare di raggiungere piazza Walther, fermati solo dal varco elettronico.

«Già prima – dice – il cantiere del Waltherpark creava incolonnamenti. Da quando hanno aperto il mercatino di Natale la situazione è precipitata, un disastro a tutte le ore. Per non parlare della fascia tra le 16.30 e le 19 o della sera. La situazione non è rosea nemmeno in via Roma, sull’arginale, in viale Druso, in via Claudia Augusta, in via Volta. Per fortuna noi tassisti abbiamo la corsia preferenziale in via Marconi e in via Garibaldi. Pure così, comunque, nei tratti di strada dove automobili e bus si incolonnano ci blocchiamo anche noi. I clienti sono delusi, lo vediamo, e il tassametro gira. Con questo traffico una corsa che normalmente costerebbe 8-10 euro arriva a toccare i 12-13».

L’unico sereno è Liam, giovanissimo collega di Anna al Landhaus Bar. Arriva presto, col gelo, il buio, tanta voglia di lavorare. «Alle 5.30-6 è tutto vuoto», sorride.













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