Viabilità, casa e grandi opere: le priorità dell’economia 

Il confronto con Caramaschi. Dialogo fitto sui temi centrali per lo sviluppo della città. La Rete: «Bene le telecamere e gli investimenti sulla mobilità. Chiediamo più attenzione per Bolzano Sud e le piccole Imprese. Areale, si acceleri»



Bolzano. La Bolzano che l'economia vuole combacia con quella del sindaco sulle grandi opere strategiche: «È importante aver avuto a che fare con una amministrazione che non ha guardato solo ai 5 anni pensando ai voti, ma anche ai 10 e ai 15, tra cantieri per la viabilità strategica e Areale ma...». Il “ma” di Claudio Corrarati che ha guidato ieri il confronto di Rete economia-Wirtschaftsnetz" con Renzo Caramaschi (dopo un analogo incontro con lo sfidante Roberto Zanin) riguarda invece la «la straordinarietà nell'ordinario», non la strategia ma la tattica, vale a dire le messe a punto minime e quotidiane, fatte di scelte anche estemporanee e creative, per far avanzare la macchina, tra traffico da comunque regolare meglio e attenzione all'emergenza casa e a quella migratoria. Su quest’ultimo punto (Cna aveva paventato il rischio che i migranti, allontanati dal centro per via del cantiere Benko, si possano riversare in Zona) il sindaco uscente non le ha mandate a dire, complice anche il sempre più esplicito clima elettorale: «Se Stato o Provincia mi metteranno ancora davanti al fatto compiuto sulla gestione degli stranieri, giuro, mi metto la fascia tricolore e scendo in strada...». Si riferiva, Caramaschi, ai diversi pesi che Bolzano ha dovuto storicamente mettersi sulle spalle rispetto alle altre città del territorio, alle insistite richieste di aiuto e al continuo correre dietro emergenze che, spesso, venivano fatte confluire dagli altri enti soprattutto sul capoluogo e che quest’ultimo vuole al contrario riequilibrare affidando compiti più impegnativi anche agli altri comuni. È stato un autentico manifesto, comunque, quello presentato dalla “rete”, con ieri presenti, oltre a Cna, CoopBund, Confesercenti e CoperDolomiti al sindaco e al suo capolista, Pietro Borgo. «A Bolzano ci sono 35mila lavoratori dipendenti su poco più di 100mila abitanti, a Bolzano sud ci sono 1100 aziende e 11mila addetti - ha detto Corrarati- dunque serve una attenzione continua alle possibili criticità in grado di compromettere lo sviluppo». I nodi? La mobilità: con necessità di accelerare sulle infrastrutture strategiche già in campo (via Einstein, Monte Tondo , via Grandi ecc) ma poi una decisione definitiva su A22 o Ss12. La casa: sì al puc ma poi una nuova visione per i nuovi quartieri che dovrebbero poter ospitare attività commerciali per non essere “non luoghi”, case a rotazione, mappatura degli investimenti produttivi inutilizzati. Il green e le emissioni zero: contributi per auto elettriche, delivery point, incentivi per le dismissioni, sconti sulle tariffe. Infine “Bolzano a misura di piccola impresa”. A questo proposito, Cna ha ammesso: «Dopo anni di attesa finalmente Bolzano può essere monitorata da centinaia di telecamere». E il sindaco? La città si muove (anche se protesta) con i lavori per connettere 26 chilometri di reti di teleriscaldamento, finalmente dopo il Covid tutti i contratti dei lavori sono stati riaperti. E poi: «Dopo anni di fermo, nel 2018 ho firmato l’accordo con Kompatscher per far partire le opere viabilistiche strategiche con centinaia di milioni investiti”; pronte le telecamere alle porte della città per frenare i pendolari e i turisti. E l’Areale? «Baur, il mio vicesindaco si dimise perché c'erano pressioni di gruppi economici per spezzettare il progetto. Ma le Ferrovie, con costi da 500 milioni per spostare i binari, vogliono un interlocutore forte e strategico che costruisca anche la nuova stazione». E il mercato generale? «In attesa che le aziende trovino la nuova collocazione fuori dai Piani, possiamo ragionare su ulteriori rinvii. Ma non troppi». (p.ca)













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