«Viabilità in via Matteotti, inascoltati i nostri appelli»

Un gruppo spontaneo di cittadini e residenti: per noi solo minime concessioni «Nulla di fatto per il numero di parcheggi, in calo, e per l’utilizzo del disco orario»


di Simone Facchini


MERANO. "Dopo tanta attesa, c'era la chance di risistemare via Matteotti adeguandola alle necessità e alle aspettative di chi la abita, di chi vi possiede un'attività commerciale, di chi la frequenta. Abbiamo fatto di tutto per far sentire le nostre idee. Ma il risultato è tutt'altro. Dov'è la tanto sbandierata democrazia diretta promossa da questa giunta?"

Non ci sta, il gruppo spontaneo di cittadini e commercianti di via Matteotti (autonomo rispetto al comitato di quartiere Maia), a ingoiare il rospo senza almeno manifestare il proprio disappunto. Fra qualche mese sarà messo mano alla "loro" strada che ne uscirà profondamente trasformata, dopo una lunga gestazione che si era interrotta, in fase progettuale, proprio per consentire ai diretti interessati di proporre modifiche al piano iniziale. Ma alla fine il tutto, stando ai portavoce del comitato spontaneo, si è risolto con minime concessioni alle richieste presentate. E sono andati al sodo, abitanti ed esercenti, compilando un elenco: "Dieci erano le nostre istanze. Hanno soddisfatto quella di lasciare la strada rettilinea anziché renderla a zig zag, e parzialmente quella di marciapiedi in larghezza originale: solo uno dei due sarà così. Nulla di fatto invece per parcheggi con disco orario, né per il numero dei posteggi: da 54 scenderanno a 31, ne chiedevamo 40-42. E saranno tutti blue park, dunque a pagamento".

Inevasa anche la domanda di spostare l'isola ecologica presso il vicino parcheggio tennis: la raccolta rifiuti rimarrà lungo la strada "e interrata, nonostante il parere contrario dell'ufficio tecnico comunale". I residenti non avrebbero voluto le panchine, per evitare il riproporsi di aggregazioni notturne che tanto in tempi recenti hanno agitato la quiete della zona, e invece ci saranno. Insoddisfatte pure le richieste di lampade d'epoca per i lampioni e di evitare gli intarsi in ottone nella pavimentazione. Contro il parere degli abitanti, e anche in questo caso dei tecnici municipali, saranno inoltre piantati degli alberi. "E non è stata nemmeno presa in considerazione l'idea di uno spazio verde al posto del rudere", all'intersezione con via Armonia. Eccoli i "dieci comandamenti", quasi tutti traditi dall'amministrazione. "Traducendo in matematica, è stato dato seguito al 15% dei suggerimenti. Ci saremmo aspettati che ne esaudissero almeno la metà". Fin qui, il merito. Ma anche sul metodo i portavoce di via Matteotti vogliono togliersi qualche sassolino dalle scarpe: "Ebbene, da quanto si ostinano a dire i nostri politici comunali parrebbe che si viva nel paradiso della democrazia. Dicono di ascoltare non solo la voce dei comitati di quartiere ma anche quella dei gruppi spontanei aggregati intorni a un tema, come il nostro. Ma che uso venga poi fatto di tanto ascolto non è ancora chiaro, e ce lo dice il caso di via Matteotti".

Il parapiglia fra residenti e venditori da una parte e amministrazione dall'altra è durato a lungo. Il gruppo di interessi denuncia di aver agito in ogni maniera per orientare il progetto nella direzione sperata, partendo dalla raccolta di firme (circa 500) consegnate a suo tempo al sindaco, delle quali "un quinto appartengono ad abitanti e commercianti, il cui 90% ha sottoscritto il documento che dunque è assai rappresentativo, mentre i restanti quattro quinti di firmatari sono utenti dei piccoli esercizi che affacciano sulla strada".

Altra nota stonata, quella del futuro commerciale della strada: "Lo scorso settembre i commercianti di Maia Bassa hanno mandato a sindaco e assessori competenti una nota in cui chiedevano chi si sarebbe assunto la responsabilità di un eventuale tracollo economico di via Matteotti, causato dalla drastica riduzione dei parcheggi. Alla comunicazione non è seguita alcuna reazione". Ed è così che quella lettera apparirà in questi giorni sulle vetrine dei negozi. Affinché non si dica che nessuno aveva avvisato del pericolo.













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