I residenti della zona sono stanchi: tossicodipendenti, alcolisti, clochard e prostitute riempiono le stradine

Viale Trento, un tappeto di siringhe

L'allarme degli abitanti: è ormai impossibile passeggiare lungo il fiume


Susanna Petrone


BOLZANO. E' tornato tutto come prima: degrado, siringhe, spazzatura e lattine di birra ovunque. Il volto di viale Trento, purtroppo, a distanza di nemmeno un anno, è tornato ad imbruttirsi. Basta fare una breve passeggiata sul greto del fiume per rendersene conto. Mentre nel resto della città le passeggiate si riempiono di famiglie, bambini e anziani con cani, lungo viale Trento e la ciclabile si incrocia a mala pena qualcuno. Perché? Basta fare due passi per trovare la risposta: a parte i materassi, le coperte sporche, i fazzoletti sporchi e le lattine di birra, ci si imbatte in decine e decine di siringhe usate. Impossibile camminare, figuriamoci farci giocare i figli o portarci il cane. Impossibile sedersi per leggere il giornale o fare una pausa osservando il fiume. C'è troppa spazzatura e troppi aghi che sporgono, dalle foglie, dalla sabbia, dai sassi. Questa zona è a pochi passi dal mercato dell'eroina: i tossicodipendenti comprano le dosi tra piazza Verdi e la stazione, e poi vengono qui a farsi. I residenti di viale Trento lo sanno, "bypassano" la loro passeggiata, e putano sull'altra riva del fiume. Due anni fa, ci fu la prima battaglia di «quartiere»: no alla moschea, no alle prostitute, no ai tossicodipendenti. Le lucciole si spostarono in via Macello, i tossicodipendenti pure e l'idea di costruire o ospitare un centro religioso islamico venne abbandonata. Una vittoria. Ma negli ultimi dodici mesi le cose sono tornate come prima. Anzi, peggio. Lo conferma Maria Giuseppa Cotardo, che insieme ad altri residenti della zona, fa parte del comitato della via: «Abbiamo impedito la costruzione della moschea - precisa - non perché siamo razzisti, ma perché avevamo notato che diversi soggetti sostavano per strada. I tanti disagi della nostra strada sarebbero aumentati. Le prostitute sono tornate. Purtroppo il Comune non vuole prendere l'unica decisione giusta: spostarle in zona industriale, dove non disturbano nessuno». Ed in effetti, facendo due passi si notano fazzoletti e preservativi: negli angoli delle stradine, nei cortili interni, in qualche entrata delle abitazioni. «Per non parlare del greto del fiume - prosegue Maria Giuseppa Cotardo -. Io non ci vado più. Ho una bimba di 4 anni e mi piacerebbe poter fare due passi con lei vicino casa per farla giocare. Ma non ci vado. E' ancora tutto sporco. Sotto il ponte Loreto è pieno di spazzatura e di materassi dove i senzatetto passano la notte. Purtroppo dobbiamo spostarci. Il disagio maggiore ce l'hanno le mamme con i bimbi piccoli. Prima si andava al Parco delle Religioni. Ma vedendo tutto quello che c'era ho cambiato zona. Vandali, drogati e alcolisti non sono andati via». I residenti avevano chiesto la realizzazione di un piccolo parco, ma il Comune ha dovuto accantonare il progetto per i costi. «Intanto, noi ci ritroviamo a vivere in una strada invivibile, in mano alle prostitute, ai tossicodipendenti e ai clochard». Non è servito a nulla aumentare la pulizia settimanale in viale Trento. Invece di una volta a settimana, si passa due. Ma i disagi restano.

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