Vietati regali e conflitti di interesse

Il consiglio regionale pubblica il codice di comportamento dei dipendenti, gli altri enti si preparano



BOLZANO. Regali, incompatibilità, rapporti di lavoro e familiari. Tutto previsto e disciplinato nel codice di comportamento per il personale dirigenziale e non dirigenziale del consiglio regionale, pubblicato sull’ultimo Bur con decreto del presidente del consiglio regionale Diego Moltrer del 30 gennaio. È uno dei tasselli del piano anticorruzione previsto dalla legge 190 per tutta la pubblica amministrazione. Un codice analogo dovrà essere introdotto anche in Provincia e nei Comuni. Ecco alcune delle regole previste per contrastare fenomeni di corruzione e distorsione negli uffici pubblici. Le norme per il personale vanno estese anche a consulenti e imprese fornitrici di beni e servizi. No ai regali: «Il personale non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali». E ancora: «I regali e le altre utilità ricevuti fuori dai casi consentiti sono immediatamente messi a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali».

Gli incarichi: il personale non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all'ufficio di appartenenza. L’adesione ad associazioni: i dipendenti pubblici devono informare il proprio superiore dell’eventuale adesione ad associazioni o organizzazioni, «a prescindere dal loro carattere riservato o meno» (come la massoneria, ndr), i cui ambiti di interesse possono interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Partiti e sindacati sono esclusi da tale vincolo. Ai conflitti di interesse è dedicata una parte cospicua del codice di comportamento. I dipendenti devono informare per iscritto il proprio superiore di tutti i rapporti di collaborazione con soggetti privati, precisando se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività inerenti all'ufficio. Il dovere di trasparenza riguarda anche il coniuge e i familiari del dipendente fino al secondo grado. In presenza di conflitto di interesse potenziale, anche legato a familiari, il dipendente deve astenersi dal prendere decisioni. Allo stesso modo dovrà astenersi da decisioni che lo possano riguardare direttamente o che coinvolgano imprese con cui ha avuto rapporti personali. La violazione al codice di comportamento è punita con sanzione disciplinare.

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