Solidarietà

Vince un buono spesa con l’Alto Adige e compera alimenti per i più bisognosi

L’idea di Carla Leverato, da sempre in prima fila per aiutare chi ha bisogno insieme a Papadam Diop



BOLZANO. «Non ho mai vinto nulla in vita mia, ma quando ho visto il concorso dell’Alto Adige ho deciso di parteciparvi. Mi sono detta:“Sai che bello se posso regalare qualcosa a qualcuno che ne ha bisogno?».

A parlare è Carla Leverato, 89 anni a novembre, energie di una ventenne e fonte inesauribile di carica positiva. Nei mesi scorsi Carla ha partecipato al concorso dell’Alto Adige “Leggi & Vinci”, aggiudicandosi uno dei buoni spesa da 100 euro della Despar.

Avuta notizia della vincita, Carla ha subito contattato Papadam Diop, con cui da tempo si adopera per aiutare i meno fortunati, e insieme a lui è andata a fare la spesa.

«Giravamo tra gli scaffali con Papadam, che è una persona davvero eccezionale – racconta – perché tenevamo d’occhio i prezzi per cercare di acquistare quanto più cibo possibile. Generi alimentari che Papadam ha subito consegnato a due famiglie che hanno davvero bisogno. A lui vengono segnalate tutte le situazioni di difficoltà».

Carla parla del suo gesto come se fosse una cosa normale, come se non vi fosse altro modo di spendere quel buono.

«Tutti si meravigliano di cose che per me sono normali – racconta – e in questi giorni, dopo essermi guardata in giro tra le mie amiche e le altre persone, ho realizzato di essere un po’ strana. Io avrei voluto fare il medico e avere sei bambini, ma non ho raggiunto nessuno di questi due obiettivi e molti anni fa, quando lavoravo in Sovrintendenza e mi interessavo dell’integrazione, un collega mi ha illuminato.

Gli dissi che non avevo realizzato nulla e lui mi rispose “Ne sei sicura?” Aveva ragione. In me c’è stato sempre un interesse per le persone e l’amore per i ragazzi, con i quali ho vissuto i miei quarant’anni di insegnamento.

Questo mio interesse per le altre persone, insomma, l’ho applicato in altro modo. Si può anche guarire l’anima delle persone perché dare da mangiare a chi ha fame e vestiti a chi ha freddo è importante, certo, ma l’esperienza straordinaria che ho fatto con Papadam mi ha permesso di vedere come reagiscono le persone quando le guardi negli occhi e quando rivolgi loro un sorriso. In un primo momento, ti guardano stupefatte e probabilmente pensano “questa è un po’ matta”.

Subito dopo si sciolgono. È incredibile vedere questi omoni grandi il doppio di me con questo atteggiamento. È proprio ciò che volevo. Alla base di tutto c’è la condivisione, l’accoglienza e il rispetto: valori che guidano da sempre la mia vita».













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