Vino, il patto di ferro tra tre «big» altoatesini

L’hanno siglato Christian Plattner, Markus Prackwieser e Günther Kerschbaumer Coprono al meglio la zona che da Santa Maddalena arriva fino a Bressanone


di Angelo Carrillo


BOLZANO. L’unione fa la forza e tre dei più apprezzati vignaioli altoatesini si sono coalizzati da alcuni anni per migliorare i propri vini e massimizzare le risorse, in quella che è forse una delle realtà emergenti più importanti dell’Alto Adige: l’area vitivinicola che dalle colline di Santa Maddalena arriva fino a Bressanone. «In realtà non si tratta altro che di incontrarci e confrontarci con regolarità – spiega Christian Plattner della storica cantina Waldgries di Santa Maddalena a Bolzano – assaggiare i nostri vini e scambiarci consigli e critiche». Una pratica comune nel mondo dell’enologia altoatesina dove tutti si conoscono e collaborano per migliorare prodotti e colture. «Siamo in primo luogo tre amici – prosegue Markus Prackwieser, vignaiolo sui ripidi pendii della Valle Isarco dove coltiva 5 vigneti prevalentemente con varietà bianche, ma anche due apprezzatissimi vini rossi a base di Schiava e, soprattutto, Pinot Nero. Il terzo componente del trio è Günther Kerschbaumer del Köfererhof, «Uno dei più antichi masi dell’Alto Adige – spiega il vignaiolo di Varna, sopra a Bressanone – ed una tipica azienda vinicola della Valle Isarco, ricca di tradizione ma anche molto attenta all’innovazione». Premiata ogni anno dalle guide italiane con importanti riconoscimenti. Un’azienda guida della dinamica realtà produttiva a nord di Bolzano. Come ovunque nella Valle Isarco, sono soprattutto le uve bianche a trovare le condizioni ideali per la maturazione. I vigneti si estendono attorno al maso su una superfice di 5,5 ettari a 650 m di altitudine. La mineralità del terreno e il microclima conferiscono ai vini del maso consistenza, freschezza ed eleganza. Il Köferehof ha anche un ristorante gestito dalla famiglia che propone la tipica cucina delle stube tirolesi “Ho rilevato la cantina nel 1995 con una produzione nei primi tempi di diciottomila bottiglie di cinque diverse tipologie di vino bianco monovarietale oggi sono quasi 50mila e potrebbero essere anche di più visto il successo. Un impianto a un’altitudine di ottocento metri di müller thurgau. Le altre varietà che compongono la gamma di produzione sono Kerner, Sylvaner, Veltliner, tradizionali della Valle Isarco, riesling, Gewürztraminer e Pinot grigio. Del sylvaner in particolare realizza da vigne di trenta anni la riserva R, un vino ricco, strutturato che effettua un passaggio in botte di rovere. Il Gumphof è collocato sui ripidi pendii della Valle Isarco meridionale, ad un’altitudine di 350 - 550m s.l.m.. Su un vigneto di 5 ettari, Markus Prackwieser produce le varietà Pinot Bianco, Sauvignon, Gewürztraminer, Schiava e Pinot Nero. È proprio su questi ripidi pendii che Prackwieser ha trovato lo spazio ideale per dare corpo alle proprie idee. Oggi i vini del Gumphof hanno raccolto entusiasmi su scala nazionale ed internazionale. Per ottenere il miglior raccolto al Guthof si effettua una vendemmia scaglionata e selettiva, in particolare per i vini della selezione Praesulis che prende il nome dal vicino Castel Prösels. All’ingresso della Valle Isarco le colline di Santa Maddalena segnano il territorio. Generazioni di vignaioli si sono succedute mantenendo riti e dinastie contadine. Di padre in figlio. Qui si trova la tenuta Waldgries, lo storico podere del XII secolo della famiglia Plattner che da secoli produce vino. Il celebre e tradizionale Santa Maddalena, che qui raggiunge i vertici assoluti della tipologia, grazie anche a un interessantissimo lavoro di riscoperta del “gemischter satz” l’antica vigna mista con tipologie diverse per ottenere un vino di grande complessità ed equilibrio. Ma anche il Lagrein Riserva, Lagrein "Mirell", Sauvignon, e il “Roblinus de' Waldgries” un vero Superwines altoatesino. Un cru straordinario che nasce solo nelle miglior annate e spicca anche 85 euro a bottiglia. «Ma tutti questi sforzi non basterebbero da soli – spiegano i tre vignaioli –se non ci fosse anche collaborazione tra di noi, se non ci aiutassimo e consigliassimo». Perché anche nel vino l’unione fa la forza. E Che vino.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità