Violenta e infetta ragazzina: condannato

Un trentenne dovrà scontare otto anni di reclusione per aver stuprato una minorenne, diventata sieropositiva


di Susanna Petrone


BOLZANO. Un trentenne bolzanino è stato condannato a 8 anni di reclusione per violenza sessuale su minori. Ha stuprato e infettato una ragazzina che adesso è sieropositiva. Qualche mese fa la minorenne si è presentata al pronto soccorso in lacrime. Ha spiegato agli infermieri di essere stata violentata.Sono partite subito le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Donatella Marchesini, che hanno portato all’arresto dell’autore dell’aggressione. Si tratta di un trentenne che vive e lavora a Bolzano. Inizialmente ha negato di avere abusato sessualmente della giovane. Ha raccontato agli inquirenti di non conoscere la vittima. Ma i medici hanno trovato il suo «dna» sul corpo dell’adolescente. Alla fine, dopo ore e ore di interrogatori, è crollato e ha ammesso tutto. Ha capito che ormai era perfettamente inutile negare. Gli investigatori avevano raccolto prove schiaccianti. Ha sostenuto di aver perso la testa per quella ragazza e ha spiegato di averle fatto una corte serrata per diverso tempo. Ma la giovane lo aveva sempre respinto con decisione. Ha detto agli investigatori che non poteva più accettare quei continui rifiuti. E per questo motivo ha preferito distruggere la vita alla sua vittima. Passano le settimane. La minorenne è ancora traumatizzata. Viene seguita da diversi esperti. Come è prassi in questi casi, viene sottoposta a un test per verificare se ha contratto il virus «Hiv». Nel giro di pochi giorni è arrivata la drammatica conferma: a seguito del rapporto è diventata sieropositiva. Da quel momento in poi il mondo le è crollato addosso. L’aggressore, che si trova nel carcere di Bolzano, è stato sottoposto a sua volta al test ed è risultato sieropositivo anche lui. L’uomo ha cercato di difendersi sostenendo di non essere stato a conoscenza della sua sieropositività. Le forze dell’ordine hanno effettuato una serie di controlli. Probabilmente, l’aggressore questa volta ha detto la verità. Non sapeva di essere ammalato. Martedì pomeriggio si è concluso il processo. Il giudice Carlo Busato lo ha condannato a otto anni di reclusione. Essendo sieropositivo, l’aggressore verrà trasferito in un altro carcere dove potrà anche essere curato. La sua vittima, invece, continua a essere seguita da un team di psicologi. Dovrà curarsi. Nessuno le potrà restituire la sua giovinezza e la sua spensieratezza.

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