Virgolo, chiesti danni per 14 milioni

Ieri il Comune ha ricevuto una diffida da parte della società di costruttori proprietari dei terreni: «Vincolo di 50 anni fa»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Il Virgolo è teatro di una guerra che sta diventando calda. Ieri il Comune ha ricevuto una diffida formale e una richiesta di risarcimento danni: la diffida porta la firma della società proprietaria dei terreni e i danni di cui si chiede la rifusione sfiorano i 14 milioni di euro. Al centro c'è un vincolo: quello che definisce la zona di interesse sportivo e che risale a cinquant'anni fa. Sia la tipologia del vincolo che la sua "anzianità" sono pesantemente contestati dal gruppo (i costruttori Della Vedova, Repetto, Calligione, Hobag) che vi vede, come viene riportato nella diffida un "esproprio fittizio". Il vincolo "privo com'è di attualità" e il fatto che il Comune abbia fatto passare tutti questi anni senza procedere ad alcuna operazione di aggiornamento o di risanamento delle strutture, sono considerate un vero danno dal punto di vista di una qualsiasi attività imprenditoriale perché ne blocca ogni possibile sviluppo. Dice uno degli imprenditori, che vuole restare anonimo: "Siamo legati mani e piedi. La normativa è vecchia e le esigenze sono cambiate. Il mondo ò cambiato. Ma in Comune non se ne sono accorti. Ci sarà una ragione perché tutto è fermo? Quale impresa sarebbe mai in grado di fare qualcosa, foss'anche solo un parco con tutti quei legacci. Occorre scoglierne almeno qualcuno. È in ogni caso, non assumendo alcuna iniziativa, il Comune ci ha procurato un grave danno". Per ora la diffida non dice altro. Ma prelude, questo si'. E la previsione e' di un procedimento davanti ai giudici amministrativi. La società che ha aperto questo nuovo fronte e' la stessa che ha concordato un opzione onerosa di vendita a favore di Benko. E il tycoon austriaco ha già annunciato la propria intenzione di risanare la collina a condizione che dal progetto megastore che ha intenzione di costruire nel quadrante di via Garibaldi, gli giungano quei "valori aggiunti" per avviare la riqualificazione. Si tratta di quella "merce di scambio" come l'hanno definita gli ambientalisti di "Unser Virgl" nell'incontro dell'altro ieri che lega comunque i progetti per la riqualificazione della collina a quelli della stazione autocorriere anche se le due aree non saranno tenute insieme dal bando che il municipio di prepara a definire.

I costruttori non si fidano. "Chi ci dice - affermano in sostanza- che sarà Benko ad aggiudicarsi il megastore? E ancora: chi garantisce che, come e' accaduto per l'idea di Thun, anche una nuova iniziativa di privati foss'anche sganciata dal bando per via Perathoner, non finisca schiacciata da una torma di veti incrociati, dagli ambientalisti alla sinistra comunale da sempre refrattari a qualsiasi ipotesi di intervento non pubblico ?". I proprietari, chiedono al Comune di assumersi finalmente quel ruolo di regia che fino ad oggi e' stato annacquato da una "terzietà" e da una equidistanza che ha fatto restare le cose come stanno. "E se le cose stanno come stanno , stanno semplicemente ferme. Fermi noi, tra i danni e le beffe e fermo il Virgolo". ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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