Virgolo, nuovo patto tra Comune e proprietari

Al centro della futura convenzione tra pubblico e privato la realizzazione di un centro congressi, un parco con passeggiate, e il collegamento in funivia



BOLZANO. Un centro congressi da almeno 800 posti. Ma multifunzione; cioè in grado di essere compatibile con campus temporanei dell'Università, convegni scientifici e turistici, feste ed eventi; corse della funivia ridisegnata accelerate e in grado di trasportare velocemente i congressisti e gli studenti; e poi almeno quattro passeggiate che si dipartono dalla stazione a monte: una di tipo religioso, poi di carattere geologico, una sportiva e infine quella panoramica. Ecco il nuovo progetto Virgolo. Svelato in parte da Renzo Caramaschi (il recupero della collina è uno dei temi della campagna elettorale) ma che sarà sul tavolo di chiunque salirà in municipio dopo le elezioni. La messa a punto è recente perché il riposizionamento della riqualificazione dell'area in collina è stata effettuato valutando il precedente, che puntava soprattutto sulla ricostruzione di un albergo sulla precedente cubatura. Ma la struttura di private-public partnership della possibile convenzione con il Comune ha indotto ad una più attenta valutazione dei costi-benefici. In questa luce il progetto è ormai definito. «In sostanza - dicono gli attuali proprietari, la società Bgg - non è più molto conveniente puntare su un immobile di pochi posti letto ma di consistente cubatura che non sarebbe in grado di coprire i costi di una nuova funivia. Serve una struttura più attrattiva, in grado di convogliare in quota più persone e di costituire lo snodo del rilancio turistico del Virgolo. Per farne l'attrattiva naturalistica della città». A riandare a 7-8 anni fa, anche il progetto Thun prevedeva la costruzione di un centro congressi. Ma l'idea dell'azienda bolzanina prevedeva anche un consistente intervento finanziario del Comune che avrebbe dovuto sostenere i costi della logistica e anche della nuova funivia. Per questa ragione Spagnolli lo tenne nel cassetto. Adesso invece, sarebbero i privati ad accollarsi tutti i costi legati ai trasporti e alla riqualificazione. Ed il ritorno parziale, in termini di profitti, dovrebbe provenire proprio dal numero di visitatori della nuova area ristrutturata e restituita al suo ruolo di attrattiva turistica. «Il vero tema oggi - aggiunge Vittorio Repetto, uno dei proprietari - è proprio quello del rilancio. Un albergo sarebbe riservato a pochi eletti. Un centro congressi no. Sarebbe una struttura pubblica. Che il Comune potrà decidere di aprire a congressisti qualificati, con corollari di eventi in grado di attirare qui enti, istituzioni di ricerca, aziende, strutture sanitarie che possano far transitare la "destinazione Bolzano" in ambienti altrettanto qualificati». La funivia, a questo punto, sarebbe strategica. Il vero snodo dell'impresa. Perché una strada, che costerebbe dai 9 ai 10 milioni, sarebbe comunque scomoda. E allora decadrebbe anche l'altra opzione all'interno della riqualificazione, cioè nuovi alloggi per residenti. Ecco perché Renzo Caramaschi ha parlato anche di possibile ampliamento del sedime del progetto. Che sarebbe, in ogni caso, allungato in direzione non visibile dalla città, nascosto allo sguardo dal basso. E, anche per il nuovo progetto col centro congressi, la base normativa non sarà più un pru nella cornice della legge 55 quinquies, ma l'articolo 41 che disciplina le convenzioni d'uso tra Comune e privati. "Un centro congressi così strategico - conclude Repetto - darebbe slancio all'altro scenario che la ristrutturazione è in grado di dischiudere: la ristrutturazione del verde e la riqualificazione naturalistica». Il progetto è nel cassetto. Pronto per il dopo-elezioni. (p.ca.)













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