Visite private, i primari: Asl senza progetti

L'Ordine: «Questa attività dovrebbe essere sostenuta e non demonizzata»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Una confusione così non l'ho mai vista. Devo dire che i medici tengono alto l'onore del San Maurizio nonostante i vertici dell'Asl». Giulio Donazzan - primario di Pneumologia all'ospedale e presidente del sindacato dei primari (Anpo) - è sconcertato. «Il direttore generale, Andreas Fabi, scopre che le liste d'attesa in certe specialità sono infinite e prima blocca le visite a pagamento poi spiega che domani le sbloccherà e lo fa senza venirci a dire niente, salvo poi chiederci "collaborazione". Mi sembra che l'Azienda vada avanti a tentoni, che non abbia un progetto».  La pensa allo stesso modo il presidente dell'Ordine dei medici Michele Comberlato: «Le liste d'attesa sono infinite anche perché non esiste alternativa all'ospedale. Aspettiamo da Natale la Riforma del territorio (ovvero di tutte le attività sanitarie che si eseguono al di fuori degli ospedali), non sappiamo ancora niente e siamo arrivati a Pasqua. Non puoi riordinare senza cambiare ma se nessuno vuol decidere, come sembra, vuol dire che andremo avanti a tentoni».  Per Donazzan manca una visione d'insieme. «Capisco Fabi quando ci viene a dire che la legge provinciale non permette la libera professione intramoenia (cioè le visite a pagamento) in quelle specialità con liste che superino i sessanta giorni ma dico anche che se c'è un problema forse è il caso di parlarne insieme. La richiesta di prestazioni è in continuo aumento anche perché la medicina continua a cambiare e ad evolversi ma l'ospedale non può fronte ad una richiesta che continua ad aumentare tagliando medici e facendoci lavorare sempre di più».  In che senso tagliare medici? «Prendiamo per fare un esempio Chirurgia, vanno via tre medici e ne sostituiscono uno e poi il primario dovrebbe fare miracoli. La realtà è che in corsia si lavora "impiccati" e poi Fabi ci spiega che per l'intramoenia chiede la nostra "collaborazione". La verità è che avrebbero dovuto coinvolgerci prima quando organizzavano l'intramoenia. Invece che calare la decisione dall'alto potevano chiedere ai responsabili dei reparti di offrire una soluzione concreta e invece niente». C'è dell'altro? «Certo, siamo qui ad aspettare la Riforma del territorio che dovrebbe sgravare gli ospedali ma nessuno di noi ha visto nulla».  Quindi Comberlato. Lei cosa pensa delle visite a pagamento che l'Alto Adige permette ai suoi medici in orari impossibili (solo il venerdì pomeriggio), contro le 20 di Trento e le 40 del resto d'Italia? «Non capisco perché l'Asl e la politica continuino a demonizzarle. L'intramoenia di solito è un valore aggiunto che aiuta a ridurre le liste d'attesa anche perché i medici che la scelgono effettuano un maggior numero di prestazioni fuori dall'orario di lavoro. In più l'intramoenia sostenuta ed incentivata dalle singole Aziende, penso solo a quella di Trento, riesce a fatturare anche qualche milione di euro che in tempi di vacche magre non si buttano certo via. Mi sembra però che l'Asl manchi di un progetto d'insieme e si sia bloccata». Comberlato da alcuni mesi va ripetendo infatti che senza Riforma del territorio la Riforma clinica dell'intera sanità altoatesina rischia di naufragare. «Se le liste d'attesa sono infinite è anche perché continuiamo a non ripensare il sistema ed a non voler puntare sull'appropriatezza delle prestazioni in parole povere sottoporre il paziente all'esame o alla visita giusta non a quella che chiede. Per fare tutto questo serve un maggiore coinvolgimento dei medici di base, servono strutture che integrino il lavoro degli ospedali ma noi non stiamo andando in questa direzione. Ho la sensazione chiara che l'Asl metta pezze qua e là, che vada avanti a tentoni, che rimandi all'infinito. La Riforma clinica che ci ha visto impegnati in discussioni infinite è ormai in una fase catatonica. Anche per questo il 16 aprile prossimo l'Ordine organizza il convegno "Medicina del territorio come risorsa del sistema sanitario". Servirà - conclude il presidente Comberlato - a far riflettere».

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