Vitalizi: battaglia contro i pignoramenti

Il giallo del Cud dimezzato: la Regione lo ha inviato agli ex consiglieri, prima dell’ingiunzione di pagamento



BOLZANO. Lo hanno ricevuto poco prima di Natale tutti gli ex consiglieri. Un nuovo Cud rideterminato rispetto a quello precedente e contenente somme dimezzate. «Su che basi? - chiedono i destinatari dei documenti - Forse per effetto della legge 4 che ha imposto la restituzione degli anticipi? Con che autorità la Regione è intervenuta visto il contenzioso pendente? E perché riportare una riduzione del 50% se il “taglio” previsto è di un terzo?»

La missiva con il certificato è arrivata il 19 dicembre, dieci giorni prima di quella con l’ingiunzione di pagamento firmata dalla presidente del consiglio Chiara Avanzo: che chiedeva appunto di versare quanto dovuto in base alla legge del luglio scorso entro 30 giorni, altrimenti sarà Trentino riscossioni ad occuparsi del recupero del credito, fino ad arrivare se necessario al pignoramento. Il documento sta scatenando una nuova protesta da parte degli ex consiglieri ricorrenti. C’è chi parla di un clamoroso errore degli uffici, chi di un’espropriazione indebita delle quote, chi di un escamotage per esercitare un’indebita pressione da parte della Regione. Alla presidente Chiara Avanzo stanno arrivando in questi giorni le prime richieste di spiegazioni da parte dei singoli, ma non si escludono prese di posizione congiunte.

«È un falso ideologico - commenta Franz Pahl, il battagliero presidente dell’associazione degli ex consiglieri - si dà per scontato che noi abbiamo già restituito la metà. Cosa che non è, visto che abbiamo impugnato il decreto con cui ci si chiedevano indietro i soldi che abbiamo ricevuto regolarmente in base ad una legge».

I nuovi Cud, che portano ancora la firma del presidente del consiglio regionale scomparso Diego Moltrer, così come la lettera della nuova presidente Avanzo, in cui si minaccia di pignorare chi non restituirà le anticipazioni sui vitalizi, sono già all’esame del pool di costituzionalisti - i professori Luciani, Sandulli, Mazzeo, Ruperto, Bertolini, Protto - ai quali si sono rivolti gli ex consiglieri per opporsi alla restituzione di quanto richiesto in base alla legge approvata l’estate scorsa.

«L’intimazione a pagare - dice Pahl - è in realtà un’intimidazione nei nostri confronti, ma noi daremo battaglia fino alla fine, per far valere i nostri diritti. Su che basi potranno effettuare i pignoramenti? Ci sono dei contenziosi in corso: prima bisognerà attendere che si pronuncino i giudici».

Pahl è uno dei firmatari dei ricorsi contro la legge regionale depositati presso il tribunale civile: la prima udienza è fissata per marzo.

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