Vitalizi d’oro: Durnwalder dovrà ridare 244 mila euro

Gli effetti della futura legge: Holzmann ne restituirà 486 mila, Peterlini 378 mila Pahl annuncia il ricorso degli ex contro i tagli, si accoda anche l’ex governatore



BOLZANO. Taglio ai vitalizi d’oro. Gli ex consiglieri alzano la voce. È brusca, radicale, la spaccatura tra chi difende i ricchi anticipi, ottenuti per ridurre i bonifici a 2800 euro, e chi vuole modificare la legge 6 del 2012. La minaccia di ricorsi è sempre più presente. Dopo l’intervista all’Alto Adige, ieri è tornato a tuonare Franz Pahl (Svp), ex presidente del consiglio regionale, neo presidente della associazione degli ex consiglieri. «All’unanimità l’associazione mi ha incaricato di preparare gli eventuali ricorsi, dopo l’approvazione della legge», conferma Pahl (intervistato dalla Rai). Non ha dubbi sull’approvazione perché «per “loro” è diventata quasi una questione di prestigio». In quel “loro”c’è il mare che divide due mondi politici. È stato Mauro Minniti il primo ad annunciare il probabile ricorso sulla legge in discussione nell’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Ma Minniti è ormai estraneo alla vita politica, mentre nella Svp la rottura di ogni solidarietà di partito è clamorosa. Sabato al congresso della Svp è stato chiesto a Durnwalder se presenterà ricorso. Durnwalder non ha risposto, come ci si aspetterebbe da un personaggio del suo calibro, «mi rimetterò alle decisioni del mio partito». No, Durnwalder ha risposto che attende di vedere il testo della legge e che non esclude il ricorso: «È nel mio diritto». E poi: «Dice bene Pahl, non abbiamo rubato quei soldi». Toni simili vengono usati dall’ex senatore Oskar Peterlini: «Basta fango su di noi. Un taglio c’è già stato». È il guanto di sfida dei vecchi big verso il partito, che al congresso ha chiesto scusa per i vitalizi d’oro e promesso la nuova legge. L’Obmann Philipp Achammer è stato esplicito: «In una situazione così grave gli ex consiglieri devono essere disposti a discutere, perché noi politici abbiamo perso credibilità e tutti hanno responsabilità, anche gli ex». Il presidente provinciale Arno Kompatscher è impegnato da settimane sulla legge. Oltre alla Svp, l’attuale maggioranza in consiglio regionale fa quadrato sulla nuova legge, dal Pd al Patt, il cui capogruppo Lorenzo Baratter ha definito «patetica» la presa di posizione di Pahl. L’ufficio di presidenza del consiglio regionale tornerà presto a riunirsi per definire il disegno di legge per l’interpretazione autentica della legge 6. «Gli ex consiglieri cercano di ridurre l’impatto, vogliono riaprire la trattativa»: è questa la versione di Riccardo Dello Sbarba (Verdi) sulle minacce di ricorso. Pahl enfatizza le perdite subite: «Abbiamo fatto molti sacrifici».

Le proiezioni. In base al parere di Franco Gallo, presidente emerito della Corte costituzionale, l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha presentato una prima traccia per l’interpretazione autentica della legge del 2012. Le attualizzazioni, verrebbero ricalcolate modificando il tasso di sconto e l’aspettativa di vita, aggiungendo il parametro del «rischio legislativo», ovvero la probabilità che in futuro i vitalizi avrebbero subito una ulteriore riduzione. Il ricalcolo è stato suddiviso in base alle fase di età dei beneficiari. Si va dal 16,77% per chi ha più di 80 anni, al meno 26,60% per 70-80 anni, meno 37,72% per 60-70 anni e meno 47,70% sotto i 60 anni. In ogni caso, sottolinea Walter Blaas (Freiheitlichen) «tutti dovrebbero restituire gli anticipi ricevuti, sia chi ancora non incassa i vitalizi ma ne ha maturato il diritto, sia chi è già in pensione. Poi avverrà il riconteggio. Siamo in linea di massima d’accordo, purché vengano presentate le proiezioni di ogni singolo caso». Qualche esempio di possibile taglio in base all’età e agli anticipi ricevuti. Durnwalder perderebbe 244 mila euro su 919 mila (26,60%), Peterlini 378 mila su 1,003 milioni (37,72%), Pahl 392 mila euro su 1,041 milioni (37,72%), Giorgio Holzmann 486 mila euro su 978 mila (49,70), Donato Seppi 268 mila euro su 710 mila (37,72%), Luigi Cigolla 117 mila euro su 441 mila euro (26,60%), Cristina Kury 234 mila euro su 620 mila (37,72%). I vitalizi subirebbero inoltre una ulteriore decurtazione del 20%, scendendo da 2800 a 2300 euro. La Uil chiede alla Regione un intervento più incisivo: «Il calcolo della pensione va fatto sulla base dei contributi effettivamente versati. Gli anticipi vanno cancellati». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità