Vitalizi, gli ex vanno alla Corte europea

La giunta regionale si costituisce in giudizio e pubblica i 66 nomi dei ricorrenti. Kompatscher: «Era scontato»



BOLZANO. Vitalizi, difficile essere più trasparenti di così. La giunta regionale ha approvato ieri le due delibere per la costituzione in giudizio nei procedimenti avviati dai 66 ex consiglieri provinciali o vedove, che vogliono ottenere la disapplicazione delle due leggi regionali del luglio 2014, che hanno ricalcolato anticipi, vitalizi e assegni di reversibilità. Dalle carte emerge anche che i ricorrenti non intendono appellarsi solo alla Corte costituzionale, oltre alla giustizia ordinaria. Si vuole arrivare alla Corte di giustizia europea. E c’è anche un ricorso al Tar presentato dalla associazione degli ex consiglieri. A proposito di trasparenza, nel frontespizio delle delibere vengono riportati i nomi di coloro che hanno presentato i ricorsi. L’elenco comprende anche gli ultimi quindici nomi che il vicepresidente reggente del consiglio regionale Thomas Widmann non ha voluto divulgare, strappando la linea di trasparenza adottata dal defunto presidente Diego Moltrer. La giunta regionale, guidata da Ugo Rossi con vice Arno Kompatscher, ha deciso dunque di costituirsi in giudizio, accanto al consiglio regionale, per difendere le due leggi elaborate faticosamente per sanare lo scandalo degli anticipi milionari versati con la formula delle attualizzazioni inventata nella legge del 2012. «Era scontato», commentano Kompatscher e l’assessore Josef Noggler.

Due le decisioni. Con la delibera numero 235 la giunta resiste e si costituisce in giudizio nei procedimenti avviati da 66 ex consiglieri o vedove davanti al tribunale civile di Trento contro la Regione e, in taluni casi, la giunta regionale. Gli avvocati verranno scelti insieme all’ufficio di presidenza del consiglio regionale.

Con la delibera n.234 la giunta decide di resistere al ricorso avviato davanti a Tar da Alois Kofler, che pure si è costituito in giudizio nel tribunale civile. Gli avvocati regionali al Tar saranno Giandomenico Falcon e Fabio Corvaja (stanziati 6 mila euro). Come si ricorderà, il professor Falcon è stato uno dei consulenti della giunta Rossi per l’elaborazione della legge.

Dalla delibera si apprende che i 66 ricorsi al tribunale civile contestano, tra l’altro, la presunta illegittimità costituzionale delle due leggi regionali del 2014, con richiesta di quesito alla Corte costituzionale. I ricorrenti esplorano anche la strada della «illegittimità comunitaria», con richiesta di domanda di pronuncia pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Le argomentazioni e i motivi dei ricorsi vengono giudicati dalla giunta «del tutto infondati».

Il ricorso al Tar di Kofler, cui si affianca il ricorso ad adiuvandum della associazione presieduta da Franz Pahl, contesta le leggi regionali e gli atti successivi per violazione del principi della tutela dell’affidamento e della certezza dei rapporti giuridici, per assenza di ragionevolezza e proporzionalità tra contenimento della spesa pubblica e «sacrificio inadeguato inferto ai privati». (fr.g.)

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