Vitalizi, la Svp frena sui nuovi consiglieri

Oggi la riforma in commissione, Renzler: approviamo subito tutto il resto. Kury: nulla a che fare con l’associazione di Pahl



Oggi nuova seduta della commissione del consiglio regionale sui vitalizi. L’obiettivo è quello di approvare le nuove norme - la riunione odierna è ad oltranza - in modo da andare in aula ai primi di luglio e dare il via libera alla legge. Ammessi all’audizione anche gli ex consiglieri pronti ad una raffica di ricorsi. Ma la richiesta della Svp di allungare i tempi per il secondo dei due disegni di legge messi a punto dall'Ufficio di presidenza del consiglio regionale - quello cioè relativo al trattamento per i nuovi consiglieri regionali - rischia di provocare un nuovo brusco stop all'iter della riforma.

La linea della Volkspartei è stata formalizzata nell’ultima direzione del partito. Via libera al ddl sulla cosìddetta interpretazione autentica (tasso di sconto e aspettative di vita). Parametri che avevano fatto schizzare verso l’alto le attualizzazioni dei consiglieri regionali. Ovvero quei 55 milioni di euro tra anticipi e importi del fondo family. Sul secondo disegno di legge presentato dalla presidenza, la Stella alpina chiede di dividerlo. Discutere più avanti il tema riguardante i nuovi consiglieri e concentrarsi sul resto. Tutto ruota attorno a una questione estremamente tecnica, come spiega Helmuth Renzler, a cui il partito di raccolta ha delegato di seguire la partita per conto del gruppo consiliare regionale: «Vi sono da chiarire alcuni aspetti giuridici per quanto riguarda i distacchi di quei consiglieri regionali che, prima dell'elezione, erano lavoratori dipendenti. La norma prevede che per loro la Regione versi il 24,80% dell'indennità che percepiscono in un fondo integrativo, più una quota a carico dello stesso consigliere pari a circa l'8%. Il problema consiste nel definire esattamente a che titolo questi fondi vengono versati, se cioè a titolo di pensione o meno. Con la nuova normativa nazionale sui distacchi per mandati politici i consiglieri devono però versare la loro quota di lavoratore presso l'Inps: alla fine il risultato è che quell'8% verrebbe pagato due volte, come consigliere e come lavoratore, senza avere una resa adeguata». Il punto va insomma chiarito dalla direzione generale dell’Inps. «Non dalle sedi regionali o provinciali dell’Istituto per la previdenza sociale», ancora Renzler.

Il punto è che la risposta difficilmente arriverà per oggi, in modo da consentire che entrambi i ddl vengano licenziati dalla commissione legislativa, convocata per oggi ad oltranza. Renzler aggiunge: «D'altra parte non c'è alcuna fretta: si tratta del ddl relativo ai nuovi consiglieri che non stanno ricevendo alcun vitalizio, per ora stanno solo pagando». È comunque un punto su cui la Svp non sembra intenzionata a fare sconti: «Se la maggioranza non accettasse uno sdoppiamento dei tempi, si aprirebbe un grosso problema - afferma Renzler - quello che serve è invece un compromesso, altro non si può fare per evitare di avviare un'altra legge viziata in partenza, non ha senso partire col piede sbagliato».

Intanto per oggi i consiglieri Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) e Andreas Pöder (BürgerUnion) preannunciano di svelare retroscena e risvolti inediti sui disegni di legge in questione. Sul tema interviene anche l’ex consigliera regionale dei Verdi, Cristina Kury. Quest’ultima vuole rimarcare la sua lontananza dall’associazione degli ex consiglieri regionali guidata da Franz Pahl. «Non ho nulla a che fare con quell’associazione, mi sono sempre impegnata per la riduzione dei costi della politica ed, unica già pensionata, ho ridato indietro le somme percepite con l’attualizzazione», chiude Kury.













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