Vitalizi, tagli anche per Durnwalder

La Svp: sistema contributivo per i politici con più legislature



BOLZANO. Camera e Senato aboliranno i vitalizi e passeranno al sistema contributivo già da gennaio. La Regione ha preceduto tutti, Parlamento e altre Regioni, abolendo il vitalizio per i nuovi eletti del 2008. Adesso Bolzano e Trento pensano al passo successivo: portare al sistema contributivo anche consiglieri e assessori in carica da più legislature. I big insomma. Da Durnwalder in giù. Proprio l'accelerazione dei provvedimenti di Camera e Senato rischia di modificare l'agenda che si erano dati i principali gruppi in consiglio regionale. L'impegno era di approvare nelle sedute del 6 e 7 dicembre, quando si discuterà la finanziaria regionale 2012, i tagli ai costi della politica, vitalizi compresi. «Nei prossimi giorni decideremo come muoverci», anticipa il capogruppo della Svp Elmar Pichler Rolle, «dobbiamo valutare se votare il 6 dicembre la mozione impegnativa o prevedere già gli articoli necessari per la finanziaria. Non avrebbe senso fare un passo legislativo e dovere poi correggerci subito dopo, se arriveranno indicazioni anche per noi da parte del governo. Resta l'impegno a un taglio da gennaio». Un effetto benefico deriva di certo dall'abolizione dei vitalizi in Parlamento: a Bolzano e Trento i più scettici, che non mancano, non potranno frenare ancora provvedimenti di risparmio. «Dobbiamo proprio fare la nostra parte per il 2012, dopo la abolizione dei vitalizi varata nella scorsa legislatura», riassume il vicepresidente del consiglio regionale Marco Depaoli. LA REGIONE. Il pacchetto elaborato dalla presidente Rosa Thaler Zelger (Svp) prevede il taglio di 290 euro netti al mese dall'indennità, il congelamento degli aumenti automatici Istat e, appunto, la manovra sui vitalizi. L'obiettivo è intervenire sugli eletti con più legislature alle spalle: resta il diritto al vitalizio acquisito, ma l'importo viene congelato a quanto maturato fino ad ora. Dopo la riforma varrà per tutti, anche per i «vecchi», il sistema contributivo. Il prelievo di 3000 euro al mese costituirà il gruzzolo previdenziale dei consiglieri fino a fine legislatura e in caso di rielezione. Insomma, chi ha maturato oggi il diritto a un vitalizio da 4 mila euro (da riscuotere dopo i 60-65 anni), non potrà arrivare a 6000 con ulteriori anni di legislatura. IL PARLAMENTO. Gli eletti a Bolzano e Roma si studiano a vicenda. Massima esperta di previdenza, Luisa Gnecchi (Pd), fa parte della commissione della Camera che ieri ha deciso i tempi, entro metà dicembre, per varare il passaggio al contributivo. I parlamentari studiano le ripercussioni personali. Siegfried Brugger (Svp): «La cifra del vitalizio che riscuoterò si ferma a quanto ho maturato finora. Poi il mio trattamento dipenderà dal sistema contributivo. Sono favorevole a tutta la manovra, compreso lo spostamento a 60 anni del diritto di riscuoterlo per chi contava di incassare già dai 55 anni». Giorgio Holzmann (54 anni) avrebbe potuto incassare il vitalizio da consigliere provinciale già a 50 anni, «ma ero entrato alla Camera e così niente. Faccio parte di un gruppo privilegiato. Che dire di fronte alla manovra sui vitalizi dei parlamentari? Non potevamo fare altrimenti. Non ci si deve regalare nulla: come tutti dobbiamo avere in proporzione a ciò che versiamo». Chi giura di non capirci nulla è Michaela Biancofiore (Pdl). E lo prova: «Non chiedetemi quanto perdo, perché non lo so. In Provincia, eletta nel 2003, mi sono dimessa nel 2006 pochi giorni prima di maturare il diritto al vitalizio. E' una riforma giusta, ma prevederei anche la possibilità di una assicurazione privata». (fr.g.)

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