BOLZANO. Ogni cinque anni il Consiglio europeo di rianimazione (European Resuscitation Council, Erc) aggiorna le linee guida internazionali per il trattamento di pazienti con arresto cardiaco. Nell’ultima edizione di quella che è considerata la “Bibbia del soccorso” - pubblicata lo scorso 15 ottobre - sono contenute nuove indicazioni sul trattamento delle vittime di valanga e di pazienti in stato di ipotermia, basate sul lavoro dell’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac.

«Per la prima volta le direttive includono in maniera approfondita voci come ipotermia, vittime di valanga e soccorso in alta montagna - spiega Hermann Brugger, direttore dell’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac e autore degli articoli corrispondenti insieme a Peter Paal del St Bartholomew’s Hospital di Londra - fino a questo momento queste tematiche erano invece state affrontate solo marginalmente».

Si tratta di un aggiornamento rilevante delle direttive internazionali di soccorso riguardante il trattamento di pazienti ipotermici in caso di incidente in montagna. Uno studio internazionale dell’inizio del 2015, a cui hanno contribuito anche i medici dell’Eurac, ha rivelato che - contrariamente a quanto creduto fino a quel momento - il massaggio cardiaco durante la rianimazione può essere ripetutamente interrotto senza mettere il paziente in pericolo di vita. Questa scoperta è decisiva in quanto spesso l’interruzione rende possibile il trasporto del paziente a valle, in caso di incidenti in alta quota o in aree remote. Secondo le nuove linee guida, aumenta la speranza di salvare i pazienti ipotermici vittime di incidenti in montagna che ora possono essere trasportati in ospedale e lì rianimati grazie alle apparecchiature mediche.

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