Voli Bolzano-Roma, stop ai contributi

Abd assegnerà la linea sul libero mercato (risparmi di 1,7 milioni l’anno). Masterplan affidato a un consulente di Monaco


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il Masterplan dell'aeroporto non è arrivato, come aveva promesso il governatore altoatesino Arno Kompatscher, entro la fine di febbraio. L'incarico di elaborarlo è stato affidato a un professionista di Monaco che dovrebbe consegnarlo con 3-4 settimane di ritardo, entro marzo al massimo. In parallelo sono stati assegnati altri studi e consulenze il cui obiettivo è quello di trovare una soluzione complessiva, su un tema così spinoso, sul quale nemmeno Verdi e ambientalisti possano avere qualcosa da obiettare. «L'idea è semplice - spiega una fonte interna ad Abd, la società di gestione dell’aeroporto di Bolzano - e siamo in fase di trattativa avanzata: vorremmo affidare la rotta Bolzano - Roma, che riteniamo assolutamente prioritaria, senza bando e senza oneri pubblici, entro e non oltre il 18 giugno, quando finirà il contratto con Etihad Regional - Darwin, in modo tale da non interrompere nemmeno per una settimana l'attività dello scalo di San Giacomo. Sarebbe davvero troppo rischioso».

Il mandato della giunta provinciale è chiaro. Trattare con un vettore, con ogni probabilità dell'alleanza «Sky Team», per coprire i voli per Fiumicino e ritorno ma senza imporre il numero di rotazioni (oggi 8 nei feriali e 4 nel weekend).

Sarà la compagnia che subentrerà a Darwin a stabilire, comunicando semplicemente gli orari ad Abd, quanti voli fare al giorno e gli orari. Un'impostazione, quest'ultima, che ricalca in tutto e per tutto il pensiero del governatore altoatesino Arno Kompatscher, che aveva ribadito che «la rotta per la capitale si finanzia da sola». Libero mercato puro, dunque. Ecco allora che trovare una compagnia disposta a volare senza un cent di contributo pubblico, magari due volte al giorno, servendosi di un aereo con una capienza fino a 73 posti (maggiore, dunque, anche di quella dei Saab di Darwin) potrebbe risolvere definitivamente il problema. Anche politicamente sarebbe una soluzione facile da sostenere. L'accusa - insistente e spesso fuorviante - degli ambientalisti di aver speso 100 milioni di euro per uno scalo tuttora in perdita sarebbe destinata così a cadere. «Abbiamo contatti avviati con due o tre compagnie interessate»: Abd, almeno per ora, come è giusto che sia in una fase di trattativa serrata, non vuole dire di più, ma lascia intendere che ci sono buone chance di arrivare ad una soluzione in tempi brevi. Magari anche prima delle elezioni.

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