Voli per Roma, si va verso lo stop estivo

Kompatscher: «Stiamo trattando ancora con Alitalia. Se ci dovessimo fermare ne approfitteremo per sistemare la pista»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il 18 giugno si avvicina e non c'è ancora una compagnia pronta a subentrare a Etihad Regional (ex Darwin Airline), che garantirà il servizio per Roma solo per poche settimane ancora. Il governatore altoatesino Arno Kompatscher sa bene di essere (un po') in ritardo rispetto ai tempi preventivati nella conferenza stampa di fine 2014, ma vuole fare le cose per bene.

Da poco ha in mano la "superconsulenza" di uno studio internazionale di Monaco di Baviera e prima di rendere nota l'analisi costi-benefici che contiene vuole farsi certificare dati e cifre da un ente terzo. Poi tutto sarà reso pubblico e sarà il momento del confronto, atteso soprattutto dagli ambientalisti. Una delle novità dell’intervista di ieri è che Kompatscher - pur sottolineando che lo scalo di Bolzano-San Giacomo resta strategico per lo sviluppo e l'appeal della nostra provincia - apre per la prima volta all'ipotesi referendum. «Non ho mai avuto paura dell'opinione degli altoatesini».

Presidente, il tempo stringe. Dal 18 giugno rischiamo di non avere più i voli per Roma. Cosa intende fare?

«È una possibilità concreta, ma dipende soprattutto da noi. Scaduto il contratto con Darwin-Etihad potremmo anche decidere di fare i lavori di manutenzione della pista (le canalette per l’acqua sono ormai deteriorate ndr) dal lunedì al venerdì. Questo, ovviamente, senza incidere sui charter per le isole operati da Austrian Airlines nel weekend (moltissime le prenotazioni)».

Ma Abd sta trattando ancora con altre compagnie per individuare un nuovo vettore?

«Sì, certamente. Siamo in costante contatto con Alitalia, ma non solo. In questa fase non stiamo sicuramente a guardare, ma non possiamo dire ancora molto».

Sono in tanti a sostenere che lei preferisca assegnare la tratta Bolzano-Roma senza bando e soprattutto senza contributi pubblici (1,7 milioni l'anno). È davvero così?

«Stiamo valutando entrambe le ipotesi. Quella senza contributi è una strada che potremmo decidere di percorrere».

Ma facciamo un passo indietro. Sulla spinosa questione aeroporto i tempi per la presentazione dello studio si sono allungati: perché?

«Fondamentalmente perché vogliamo fare le cose per bene. I consulenti di Monaco a cui abbiamo assegnato l'analisi costi-benefici ci hanno consegnato da poco la corposa relazione, ma adesso vogliamo procedere ad una certificazione».

E i dati dello studio sono positivi?

«Estremamente positivi. Ma vogliamo che un ente terzo li certifichi. Poi saremo pronti per presentarli al pubblico e iniziare la discussione. Accetteremo, ovviamente, anche eventuali critiche».

L'aeroporto resta una struttura irrinunciabile per l'economia e il turismo altoatesino?

«Assolutamente sì, anche per gli stessi residenti. Non ho cambiato certo idea a riguardo. Ma, ripeto, sono pronto al confronto».

Anche al referendum invocato dagli ambientalisti? Non lo reputa eccessivamente rischioso?

«Non ho mai avuto paura dell'opinione degli altoatesini. E non ne ho sicuramente in questo momento. Quindi, perché no?».

Possiamo ipotizzare che entro l'autunno riavremo un aeroporto funzionante e con un piano per il medio-lungo periodo?

«Se tutto andrà come spero e credo direi proprio di sì. Ci sono tutte le condizioni».

Per il momento, invece, è ragionevole ipotizzare uno stop dei voli estivi per Fiumicino?

«È una possibilità concreta. Decideremo, comunque, a breve termine».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità