Volkspartei, avanza la periferia

Sanità, energia, infrastrutture: i dietrofront dettati dai comprensori


Mirco Marchiodi


BOLZANO.
La sanità. Ma prima ancora l’aeroporto, l’energia, il limite dei mandati ai sindaci. In casa Svp la periferia alza la testa sempre più spesso e non sono rare le volte in cui riesce a spuntarla. È la lotta della base contro la “Parteizentrale” di via Brennero, ma è anche lo scontro dei tanti pezzi grossi del partito che rappresentano territori e interessi diversi. È l’essenza del “partito di raccolta” che va dall’ala economica a quella sociale, dai contadini alle donne, dai ladini ai giovani. Ma alla fine chi è che pesa di più e decide davvero?
Sulla sanità alla fine l'hanno spuntata Pusteria e Valle Isarco che hanno mantenuto i loro ospedali di San Candido e Vipiteno: si tratta del bacino di iscritti Svp più numeroso (dodicimila sui complessivi 51.304) e di quello più debole (2.311).
LA VENOSTA E L'ENERGIA Se Merano e il Burgraviato sono da anni il feudo di Karl Zeller e di suo suocero Siegfried Unterberger, l'influentissimo uomo d'affari e costruttore meranese, dalla Venosta è partita la "rivolta dell'energia" capeggiata dai due ribelli Arnold Schuler e Sepp Noggler. I due - entrati in consiglio a suon di preferenze dopo la battaglia sul limite dei mandati imposto da subito ai sindaci ma non ai consiglieri provinciali - sono riusciti a catalizzare attorno a loro molte delle voci contrarie ai vertici di partito, ma il potere sta ancora altrove.
LA BASSA E L'AEROPORTO La Bassa Atesina è stata a lungo il "regno" del senatore Oskar Peterlini, che però ha annunciato che alla fine della legislatura si ritirerà dalla politica. Peterlini e la sua vice Rosa Thaler in questi anni hanno combattuto soprattutto battaglie ambientali: aeroporto e Brennero (A22 e ferrovia). Grazie all'appoggio ottenuto dal Bauernbund, di cui la Thaler è una delle rappresentanti, la Bassa l'ha spuntata sul no all'allungamento della pista voluto da Durnwalder. Ma il progetto non è stato abbandonato del tutto e ritorna ciclicamente, così come il no secco alla terza corsia voluto sempre dalla Bassa Atesina si è trasformato in un sì all'allargamento della corsia di emergenza come era stato chiesto dall'ala economica. In compenso l'Svp della Bassa ha piazzato un suo uomo - Walter Pardatscher - alla presidenza dell'A22.
VALLE ISARCO, I LADINI E IL PARLAMENTO Pochi sono fedeli a Luis Durnwalder come Florian Mussner. L'assessore ladino è stato ricompensato a livello politico, ma ha anche dato molto, grazie al lavoro fatto assieme ai sindaci e alla rappresentante della Svp ladina Paola Bioc Gasser. Il successo elettorale alle scorse elezioni provinciali ha regalato ai ladini il terzo posto sulla lista dei candidati in parlamento, che in passato era stato assegnato alle Valle Isarco. Proprio la Valle Isarco è il distretto che maggiormente ha sofferto dell'ascesa dei partiti di opposizione: nel 2003 i Verdi che avevano cavalcato l'opposizione al tunnel del Brennero e nel 2008 i Freiheitlichen.
BOLZANO E GLI ITALIANI Non è stata una rivolta, ma poco ci manca: dopo che l'Obmann Richard Theiner e il Landeshauptmann Luis Durnwalder avevano detto che alle comunali l'Svp non avrebbe fatto alleanze al primo turno, il partito cittadino capeggiato da Dieter Steger e Klaus Ladinser ha deciso di appoggiare Spagnolli già al primo turno. Una scelta vincente che ha costretto anche i vertici di via Brennero a fare buon viso a cattivo gioco, ma da allora i rapporti tra Svp cittadina e Svp provinciale non sono più ottimali.
L'ECONOMIA E I CONTADINI Per capire quanta influenza ha l'ala economica, basta il nome del suo leader: Gerhard Brandstätter. Stile elegante e tono di voce sempre pacato, ma poche volte la linea che passa non è quella indicata dall'avvocato bolzanino. In questo momento l'ala economica è potentissima: ne sono espressione diretta Helga Thaler, Hans Berger e l'Obmann di Brunico Dieter Schramm (presidente della Sta, la società che controlla aeroporto e ferrovia della Venosta) in Pusteria, Thomas Widmann, Steger e Brandstätter a Bolzano, il senatore Pinzger e il presidente degli albergatori Walter Meister nel Burgraviato, il presidente dell'Unione commercio Walter Amort a Bressanone, l'ex sindaco di Brennero e consigliere provinciale Christian Egartner in val d'Isarco. Senza contare Michl Ebner, presidente della Camera di commercio: stile simile a quello di Brandstätter, peso politico anche. Il siluramento di Elmar Pichler Rolle come Obmann Svp è in gran parte da ascrivere all'ala economica che ha continuato a guadagnare influenza a scapito degli Arbeitnehmer.
Se si aggiunge il potentissimo Landwirtschaftsausschuss, che ha nel Bauernbund il suo riferimento sul territorio, il peso dell'economia assume un'importanza ancora maggiore: Luis Durnwalder, Hans Berger, Seppl Lamprecht, Maria Kuenzer e Rosa Thaler erano i cinque candidati mandati in corsa alle provinciali: en-plein di eletti con un sorprendente pieno di preferenze.
L'ALA SOCIALE, LE DONNE E L'OBMANN THEINER Se l'economia è sempre più importante, l'ala sociale in cerca di una nuova identità dopo aver perso il posto in parlamento per la mancata elezione di Magdalena Amhof e gran parte dei consiglieri in Provincia. Non è un caso se ultimamente hanno cercato di profilarsi di più con le battaglie sull'addizionale Irpef. L'elezione di Richard Theiner a Obmann è stato un tentativo del partito di rianimare questa parte di elettorato che si stava spostando sempre di più verso i Freiheitlichen. Tra gli alleati degli Arbeitnehmer ci sono spesso le donne capeggiate da Martha Stocker e che hanno in Martha Ebner una delle eminenze grigie del partito.
I TRASVERSALI Criticare il "presidentissimo" Luis Durnwalder in casa Svp non è più un tabù. Ma è anche vero che pochi come lui sanno conciliare le varie anime del partito. Ci aveva provato senza successo Pichler Rolle, che alla fine ha pagato la frattura con l'ala economica, mentre ci è riuscito Siegfried Brugger, già Obmann e attuale deputato, e oggi vero regista di molte delle decisioni che vengono prese in via Brennero.

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