Volontari abusivi sulle ambulanze Diversi gli indagati

La Procura trova riscontri alle segnalazioni anonime Il magistrato denuncia «situazioni omertose»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Le ipotesi di reato evidenziate nell’esposto anonimo, inviato lo scorso anno alla Procura della Repubblica, hanno trovato puntuali conferme nelle indagini coordinate dal sostituto procuratore Luisa Mosna. Al centro dell’inchiesta c’è l’indebita utilizzazione di decine e decine di volontari sulle ambulanze che operano nella nostra provincia. Sono soprattutto giovani, che lavorano nel proprio tempo libero, animati da principi assolutamente nobili ma a cui verrebbero assegnati compiti di carattere sanitario di competenza di infermieri diplomati, in grado di fornire un’adeguata sicurezza sulla base della formazione professionale. Le accuse formulate dagli infermieri diplomate non sono infondate. Tutt’altro. E’ questo il primo risultato dell’inchiesta curata con estrema attenzione e sensibilità per mesi dal magistrato bolzanino. Il quale proprio nei giorni scorsi ha iscritto sul registro degli indagati alcuni volontari che nel corso delle verifiche e dei controlli sarebbero stati individuati in quanto impiegati in ruoli che non avrebbero potuto ricoprire. L’ipotesi di accusa è di esercizio abusivo della professione paramedica.

Omertà. L’indagine è estremamente delicata perchè si rischia di mettere in ginocchio un sistema che sino ad oggi si è dimostrato efficiente ed in grado di affrontare in maniera adeguata le emergenze ma che sotto il profilo normativo - si sottolinea in Procura della Repubblica - non è in regola. Anche per questo gli inquirenti hanno riscontrato una certa “resistenza omertosa” nel corso delle verifiche e degli interrogatori. Una posizione, quella dei volontari, che è difficilmente comprensibile. «Difendono il sistema attuale pensando di essere comunque tutelati nell’espletamento del loro servizio - fanno notare i magistrati - in realtà non si rendono conto che in caso di incidente professionale, la loro posizione sarebbe estremamente delicata proprio perchè potrebbero essere accusati di aver operato senza averne titolo, con tutte le conseguenze del casoanche sotto il profilo penale. Oggi sono comunque in molti a difendere lo «status quo». La Procura avrebbe riscontrato poca disponibilità a collaborare anche da parte di alcuni medici.

La questione è stata sollevata anche a livello amministrativo in quanto la normativa provinciale non ha recepito quella nazionale e non garantisce che sulle ambulanze operi personale paramedico con un’adeguata preparazione professionale.

Il Tar. Anche per questo il tribunale di giustizia amministrativa ha già accolto in pieno il ricorso dei rappresentanti degli infermieri professionali. L’impugnazione della sentenza davanti al Consiglio di Stato ha però per il momento vanificato gli effetti del pronunciamento in quanto i giudici romani hanno concesso la sospensiva invocata.

Sino ad oggi, però, il giudizio di merito di secondo grado è sempre slittato ed ora la questione è stata affrontata anche dalla magistratura penale. E’ molto probabile che il sostituto procuratore Luisa Mosna decida già la prossima settima se e a carico di chi depositate l’avviso di conclusione indagine che prelude l’intenzione di chiedere il rinvio a giudizio.

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