Würth, chiesta la mobilità per cinquanta lavoratori
Preoccupati i dipendenti che avevano già accettato un taglio di orario e stipendio Tra i motivi la perdurante crisi del settore. Stocker: «Non c’erano segnali»
EGNA. La notizia si è diffusa da alcuni giorni anche tra i dipendenti della Würth, che hanno manifestato «grande preoccupazione» per la difesa dell’attuale pianta organica a fronte di un fatturato non pari alle aspettative dell’azienda. La multinazionale germanica, con sede principale ad Egna per l’Italia, secondo le ultime informazioni ha intenzione di aprire una trattativa con i sindacati che potrebbe portare alla messa in mobilità di 50 dipendenti. Tra i motivi addotti spiccano la mancata ripresa del settore (soprattutto quello edile) e la perdurante crisi congiunturale. I timidi segnali di ripresa degli ultimi mesi non sono bastati ad invertire il trend. Una situazione analoga, lo ricordiamo, si era registrata all’inizio del 2014, quando erano stati 57 i dipendenti, oltre a 25 venditori, a lasciare l’azienda. Un paio di anni prima era stata adottata la formula dei contratti di solidarietà con la riduzione del 10% dell’orario di lavoro ma anche dello stipendio. Per l’assessore provinciale Martha Stocker si tratta di un fulmine a ciel sereno. «Da una chiacchierata informale con i vertici dell’azienda, un mese fa, non avevo avuto sentore di tagli per il futuro. So che ci sono problemi ad incassare i crediti, ma poco altro. Di sicuro monitoreremo la situazione». L’azienda conferma solo l’incontro (già fissato) coni sindacati per affrontare il tema.
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