Widmann e Steger: duello per la giunta

Sfida nel mondo dell’economia. L’uscente punta alla conferma, rincorso dal direttore dell’Unione commercio


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Se si parla di Coppi-Bartali da campagna elettorale, Thomas Widmann e Dieter Steger lo sono all’ennesima potenza. Perché appartengono al partito più potente, quindi la posta non è solo l’elezione in consiglio provinciale, come i Coppi e Bartali di altre liste, ma un posto in giunta. Quello già detenuto dall’uscente Widmann, quello cui aspira Steger. Ma non potranno accedere entrambi alla giunta. Pescano nel medesimo mondo. Alti, brillanti, esponenti dell’ala economica della Svp, bolzanini. Widmann di famiglia influente. Steger pusterese di origine, bolzanino di adozione, tanto da essere diventato Obmann cittadino della Svp.

Tra i due negli ultimi anni il duello è stato aspro, giocato sul ring del commercio con Steger, direttore dell’Unione, impegnato nella difesa dei medio-piccoli contro il Widmann del centro commerciale. Lobby contro lobby. L’apertura della campagna elettorale è stata talmente velenosa, lettere anonime e illazioni, da provocare l’intervento dell’Obmann Theiner e del candidato presidente Kompatscher. «Adesso basta». L’avvertimento è andato a buon fine e la sfida prosegue sotto traccia. Widmann si sente più che tranquillo e i sondaggi gli danno ragione. Il distacco tra i due sarebbe notevole, ergo la giunta è assicurata. Come se stessero giocando in due campionati diversi, è il retropensiero dell’assessore. Steger ha dalla sua parte la vicinanza ad Arno Kompatscher, di cui è stato uno dei primi sostenitori a viso aperto. Widmann esibisce una calma olimpica: «Visto che proveniamo entrambi dal mondo dell’economia invito le persone a votare Steger». Non penserà di essere creduto? «Piuttosto che un Arbeitnehmer scatenato....». Da assessore Widmann gestisce la campagna elettorale con la sicurezza di chi può girare la provincia a ricordare «le buone cose che abbiamo realizzato, una stazione, un ammodernamento ferroviario, una funivia e poi la grande vittoria sul commercio. Ottenere che il governo facesse marcia indietro sulle liberalizzazioni ha dello straordinario». Widmann punta sull’elettorato italiano, orfano di Durnwalder. «Non c’è bisogno di scriverlo sui manifesti, ma tutti conoscono la mia realtà familiare», di marito di una elegante signora veneziana da cui ha avuto quattro figli. Widmann, come altri assessori, è finito nel mirino delle opposizioni per il materiale informativo dell’assessorato con sue fotografie. Steger ha scelto la strada opposta. L’ultimo numero del bollettino dell’Unione commercio non riporta alcuna sua fotografia, né ci sarà una lettera del presidente Amort e del vice Duzzi agli associati con il suggerimento di votare per Steger. «Per mia precisa richiesta», spiega Steger, «Come direttore devo rispettare il fatto che l’Unione sia una associazione che raccoglie persone di diversi gruppi linguistici e opinioni politiche». Che l’Unione lo appoggi è pacifico, ma il direttore non offrirà appigli agli avversari. La sfida con Widmann? «Non una vera sfida. Ci vorrà un nuovo stile politico e credo di essere tra coloro che lo portano avanti. Rispetto, non populismo». Punta alla rielezione «per riprendere il lavoro dove l’ho interrotto». Eletto nel 2008 e divenuto presidente del consiglio provinciale, ha dovuto lasciare nel gennaio 2011 per ineleggibilità. Le opposizioni gli avevano riconosciuto una gestione equilibrata del Consiglio, che Steger vede come modello necessario della prossima legislatura e classe politica: «Il rispetto di tutti, il confronto. In consiglio provinciale, in giunta e all’esterno, con le parti sociali, sarà doveroso discutere per arrivare alla soluzione migliore. Non ho dubbi che il tema dei prossimi cinque anni sarà il posto di lavoro, la strada andrà trovata insieme. Come Svp dovremo abituarci a lottare per le nostre idee, non a portarle in porto con la forza dei numeri». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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