Widmann: «Vogliamo la competenza sul fisco»

Convegno dell'Apa sulle conseguenze della manovra Monti per le imprese



BOLZANO. Le liberalizzazioni decise dal governo Monti; l'importanza della qualifica professionale e del mantenimento di un elevato livello di autonomia; i possibili scenari in ambito di evasione fiscale. Questi sono stati i principali temi trattati ieri nel corso del convegno "L'Italia sta cambiando: le novità per artigiani e i piccoli imprenditori" organizzato dall'Apa. La tavola rotonda, voluta dal presidente dell'Apa Gert Lanz «per informare gli addetti ai lavori sulle riforme in atto e sulle conseguenze per le aziende altoatesine», ha potuto contare sulla presenza di relatori d'eccezione: i senatori Helga Thaler Ausserhofer e Manfred Pinzger, la deputata Luisa Gnecchi, il direttore generale della Btb Nicola Calabrò, il professor Walter Steinmair e l'assessore provinciale all'economia Thomas Widmann.

Proprio quest'ultimo ha raccolto gli applausi più convinti da parte del folto pubblico presente intervenendo sul tema delle competenze locali in ambito di evasione fiscale: «L'obiettivo - ha spiegato l'assessore - è quello di assicurarsi l'adeguata autonomia in ambito di lotta all'evasione fiscale e di riscossione dei tributi». Dopo aver espresso il proprio scetticismo in relazione alla norma che ha ridotto a 1000 euro il limite per l'utilizzo dei contanti («non la trovo una disposizione sensata, soprattutto in realtà di confine come la nostra»), lo stesso Widmann ha rassicurato Lanz per quanto riguarda le liberalizzazioni: «Quello dell'artigianato non è un settore destinato a risentirne».

Dal canto suo, il presidente dell'Apa ha auspicato che in futuro vengano elencati con maggiore chiarezza i presupposti per l'ingresso sul mercato, trovando poi concordi gli altri relatori sulla possibilità di esportare nel resto d'Italia un modello professionalmente e qualitativamente elevato come quello altoatesino. Significativi anche gli interventi di Helga Thaler, favorevole ad una riforma sul mercato del lavoro ma non a nuovi tributi locali per le imprese, e di Luisa Gnecchi: «Le professioni dovrebbero poter contare su una griglia di qualificazione reale, senza tuttavia aumentare la burocrazia». (dafo)

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