Zanzara tigre, rischio filariosi per i cani
Allarme dei veterinari: primi casi in Alto Adige, fare la profilassi
BOLZANO. La zanzara tigre arriva a Bolzano e porta con sé il rischio di filariosi per i tanti cani della città. Le piogge di luglio e la successiva arsura umida di agosto hanno permesso una diffusione dell'insetto mai registrata prima nel capoluogo. La novità, oltre a creare un evidente fastidio negli umani data la sua attività diurna, solleva numerose preoccupazioni tra i padroni dei cani.
La zanzara tigre femmina, infatti, ha l'abitudine di non ingerire mai una quantità di sangue sufficiente allo sviluppo delle uova in una sola puntura, ma preferisce moltiplicare i "prelievi" e variare le vittime, che siano umane o animali. Questa attitudine la rende un insetto capace di trasmettere velocemente il virus della filariosi ai cani, una patologia che provoca crisi cardio-polmonari letali.
I rischi per gli uomini, invece, sono paragonabili a quelli della zanzara normale, anche se spetta alle autorità effettuare costanti controlli regolari per prevenire qualsiasi rischio di diffusione di eventuali nuovi virus non presenti al momento. Tornando agli amici a quattro zampe, dunque, è bene concentrarsi sulla prevenzione: «Purtroppo - confermano le veterinarie Francesca Benin ed Elisa Antonelli - la zanzara tigre è arrivata in quantità significative. Due anni fa sapevamo della sua presenza a Padova e sospettavamo potesse dirigersi verso l'Alto Adige nel giro di qualche stagione come puntualmente si è verificato. Importante, quindi, prendere delle precauzione».
Cosa bisogna fare per proteggere Fido? «Esistono prodotti specifici che impediscono lo sviluppo della filariosi. Il nostro consiglio è di sottoporre per sicurezza il cane a un trattamento con pastiglie che lo coprono per tutta la stagione e abbinare il tutto a prodotti schermanti specifici che hanno essenzialmente l'effetto di repellenti come il nostro "Autan"».
I farmaci hanno anche effetto retroattivo, quindi esiste ancora la possibilità di intervenire per chi non lo abbia già fatto prima. Altrettanto decisiva è l'osservazione del proprio cane: i primi sintomi della filariosi, infatti, sono strettamente legati al comportamento dell'animale. «Trattandosi dello sviluppo di vermi all'interno del cuore, la filariosi causa delle crisi nel pompaggio del sangue, quindi fiacca l'organismo in modo vistoso. Se ci si accorge di una certa stanchezza improvvisa, poca voglia di fare le passeggiate o grande affaticamento ingiustificato è meglio rivolgersi al veterinario.
Attenzione, infine, ad eventuale tosse persistente o notturna: tipico campanello d'allarme di possibili problematiche polmonari». Sulla generale sicurezza per l'uomo, invece, interviene il medico Mario Tagnin: «Non presenta preoccupazioni maggiori di una normale zanzara comune, al di là del fastidio per la sua presenza durante la giornata. Sicuramente la sua diffusione è aumentata in modo sensibile, probabilmente a causa delle condizioni meteorologiche di quest'estate».