Zeller: monumenti, decidere subito SONDAGGIO

Il deputato della Svp: superate le divisioni, inizierà una nuova fase


Francesca Gonzato


BOLZANO. Lavorare con saggezza sui monumenti fascisti, arrivando a una loro storicizzazione, significherà aprire una fase nuova per l'Alto Adige. Gruppi linguistici capaci di capirsi e di fare i conti con la reciproca storia. «Senza tabù», precisa Richard Theiner. Queste riflessioni l'Obmann della Svp ha condiviso con il vicepresidente provinciale Christian Tommasini (Pd) nel forum organizzato al giornale. Ma se fase nuova deve essere, allora riguarderà anche il centrodestra altoatesino, come ha sottolineato Theiner. Il deputato Karl Zeller è stato tra i primi a sottolinearlo dopo l'accordo sui monumenti fascisti siglato con il ministro Sandro Bondi. «L'ho detto subito al deputato del Pdl Giorgio Holzmann», racconta Zeller, «se saprete muovervi, ringrazierete Bondi».
Così Zeller sui monumenti, «l'operazione va chiusa al più presto», e su quella che definisce «la terza fase dell'Autonomia, che ancora nonsi vede».
Sui monumenti lei ha parlato di grande chance.
«Sì, possiamo fare tabula rasa di ideologie che hanno diviso. Da parte nostra non ci muoveremo come Attila».
Lei condivide dunque la pausa sul bassorilievo di Piffrader prospettata dal presidente Durnwalder?
«Noi deputati per primi ci siano dichiarati d'accordo di non togliere il Mussolini a cavallo di Piffrader, sia per il clima che si instaurerebbe sia per la difficoltà di individuare un luogo in cui collocarlo. Ma di pausa non voglio sentire parlare. Anzi, si deve fare tutto con velocità. Questo è il momento, non dobbiamo permettere che si richiuda. Non lo permetteremo, tra l'altro. Ma in quel caso tornerebbe in scena la Svp "cattiva", che fa tutto da sola. Decidiamo insieme, ma il cronometro è partito. Tra l'altro è tutto chiaro, non c'è bisogno di tempi dilatati, almeno per le decisioni principali. L'elenco è presto fatto».
Con cosa inizia?
«Il Piffrader. L'importante è la sua storicizzazione. Come? Stiamo assistendo a una pioggia di idee. Durnwalder ne riceve a decine, altrettanto i giornali. Ne arriverà una interessante? Di sicuro. L'edificio è di pregio, non va deteriorato. Coprire il Piffrader o no? Vedremo. Il testo per eventuali tabelle è semplicissimo: basta raccontare il significato di quelle immagini. Si può fare in un mese. Più complessa l'operazione sul Monumento alla vittoria, ma devono muoversi velocemente anche in questo caso.».
Come?
«Provincia e Comune nominino una commissione di esperti: bastano due architetti e due storici (due italiani e due tedeschi) per elaborare il concetto di un museo, da presentare al ministero, in cui raccontare la nostra storia dal 1914, così facciamo contento Holzmann, al 1945. Possono farcela in qualche mese, l'importante è che affidino subito l'incarico. Quanto agli ossari, il testo della Provincia è già pronto. In un paio di settimane si possono installare le tabelle. Si parla tanto dei blitz dei deputati Svp, non sarebbe male che qualche volta i blitz si facessero anche a Bolzano».
Perché insiste così tanto sui tempi?
«Perché dobbiamo iniziare una fase nuova di politica e convivenza in Alto Adige, libera dalle divisioni ideologiche del ventesimo secolo».
Anche con il centrodestra?
«Quando Holzmann era ancora sotto shock per Bondi, gli ho detto: "tra un paio di anni ringrazierete Bondi, perché vi toglie le castagne dal fuoco. Se sarete abili, riuscirete a presentarvi come partner con pari dignità rispetto al Pd. Insomma, mi sembra che la Svp, anche da parte dell'Obmann Theiner, abbia dato un segnale preciso di apertura al dialogo sulla storicizzazione. Aggiungo che è veramente arrivata l'ora. Non è possibile che le svolte vengano dettate da Roma. Sia sulla segnaletica di montagna che sui monumenti l'interlocutore decisivo la Svp lo ha trovato nei ministri, non a Bolzano. Non è una situazione degna di una autonomia matura. Quando parlo di terza fase dell'autonomia, mi riferisco anche a questo».

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