Zingerle: «Il 70% dei pazienti curati esce dal tunnel»

BOLZANO. «Il 70% dei malati di gioco d’azzardo, se non sgarra, si salva»: a parlare è Helmut Zingerle, che da anni guida con passione e competenza il centro terapeutico Bad Bachgart a Rodengo, in...



BOLZANO. «Il 70% dei malati di gioco d’azzardo, se non sgarra, si salva»: a parlare è Helmut Zingerle, che da anni guida con passione e competenza il centro terapeutico Bad Bachgart a Rodengo, in val d’Isarco. Se lo vedi da fuori sembra un paradiso, immerso nel verde, dove rifugiarsi dal caldo torrido di questi giorni. In realtà è il luogo dove decine di malati di gioco (ma non solo) curano il loro (grave) problema di dipendenza.

Dottor Zingerle, quanti sono i giocatori d’azzardo patologici in provincia di Bolzano?

«Più o meno l’1,4%, una percentuale significativa se rapportata a quelle di Germania, Austria e Svizzera. A Nord nessuno supera l’1 per cento».

Quando avete iniziato a curare i ludopatici a Rodengo?

«Era il lontano 2001, ma avevamo solo due pazienti».

Quando si è registrata la crescita esponenziale?

«Dal 2010 in poi abbiamo sistematicamente il tutto esaurito con 30-40 nuovi casi l’anno. Abbiamo già curato oltre 300 persone».

Quanto dura in media una terapia per un giocatore incallito?

«Otto settimane».

Ma per uscirne non basta questo ciclo intensivo?

«No, poi bisogna fare anche dei controlli ambulatoriali per almeno due anni. Chi resiste, solitamente, riesce ad uscirne».

Qual è il target del giocatore medio?

«Ha 40 anni ed è un uomo. Ci sono pochi giocatori sotto i 25 anni in cura, mentre stanno aumentando gli over 60».

Poche donne?

«Da uno studio recente su 200 pazienti le donne erano 37, più o meno il 25 per cento del totale».

Quando si diventa dipendenti?

«Cambia molto da soggetto a soggetto. A volte, può bastare anche una singola esperienza con le slot per sprofondare nel baratro...».

Qual è il primo passo verso la guarigione?

«Acquistare la consapevolezza di essere malati. Poi bisogna trovare nuovi interessi e cambiare radicalmente stile di vita».

Quante persone lavorano a Bad Bachgart?

«Trentatre: tra loro ci sono 4 medici, 8 psicologi, 11 infermieri e 2 terapeuti».

Lo Stato può essere ritenuto corresponsabile dell’aumento dei giocatori patologici?

«Sì, perché continua a creare nuove opportunità di gioco e vuole trarne profitto». (max.bo.)

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