MERANO. A distanza di undici anni dalla prima assegnazione solo metà dell'area produttiva ex Bosin risulta attualmente occupata da aziende operanti nei rispettivi settori. E all'interno del palazzo progettato dal consorzio Cna le aziende artigianali che si sono insediate in questi anni, dando vita a un particolare condomilio di imprese e non di famiglie, solo poco più della metà delle ditte ospitabili ha accettato la sfida di trasferire in via Brogliati la propria sede. L'altro giorno il sindaco Rösch e gli assessori Gabriela Strohmer e Diego Zanella hanno incontrato i vertici del consorzio Cna con lo scopo di dare nuovo vigore all'edificio che occupa 9 mila metri quadrati.

Tra le proposte che sono emerse, vi è anche quella di estendere anche ad aziende non strettamente artigianali la possibilità di insediarsi. Complice anche la crisi soltanto due terzi degli spazi a disposizione sono occupati. Attualmente vi sono sistemate diciassette imprese, ma lo spazio consente ad altre tredici imprese di fare lo stesso riempiendo i vuoti esistente.

E fuori dalla costruzione, a parte un'impresa di costruzioni e il parcheggio, c'è ancora terra bruciata o quasi. Azienda municipalizzata sta avviando i lavori per creare in loco il centro riciclaggio cittadino, mentre una serie di autosaloni e concessionarie auto dovrebbero occupare lo spazio rimanente, anche se ancora tempi certi per l'avvio dei cantieri non esistono. Il presidente di Cna, Claudio Corrarati, ha chiesto al sindaco e ai suoi colleghi di giunta di rilanciare l'insediamento produttivo valutando la possibilità - prima di assegnare terreni per nuove zone produttive - di aprire la struttura alle imprese di tutti i settori economici.

Da parte loro i soci del consorzio si sono impegnati a proporre agli imprenditori interessati formule alternative a quelle tradizionali per acquisire gli spazi (ad esempio con il sistema rent-to-buy: l'affitto mensile diventa anticipo di un possibile acquisto futuro). Sindaco e assessori hanno assicurato di voler discutere quanto prima della questione in giunta.

Costituto 11 anni fa, il consorzio, promosso da Cna-Shv, era stato pensato per dare una sede di proprietà a 30 aziende meranesi. L’area, assegnata dal Comune e costata 2 milioni di euro ai soci, è di 9.000 metri quadri, sulla quale sono stati realizzati spazi per 10.000 metri quadri utilizzabili, la misura minima prevista dall’amministrazione comunale in quel periodo. I lavori di costruzione sono iniziati nel 2008, ma l’appalto assegnato alle ditte Caser e Uniobau ha subito forti rallentamenti per le difficoltà finanziarie della capogruppo Caser.

Al contempo, la crisi economica ha messo in difficoltà alcune delle aziende che avevano aderito inizialmente al consorzio.

Il risultato finale, realizzato con un investimento complessivo di 15 milioni di euro a carico delle imprese del consorzio, è un insediamento produttivo di pregio architettonico, ultimato nel 2012, costruito con criteri di ecosostenibilità ed efficienza energetica (isolamento termico, sistema di recupero delle acque piovane, due impianti fotovoltaici sul tetto, collegamento alla rete cittadina di teleriscaldamento), rampe interne molto ampie, garage interrato e tre piani fuori terra di cui l’ultimo per uffici e alloggi di servizio, posizione strategica a pochi metri dallo svincolo di Marlengo della superstrada MeBo.