Zona Teatro, piano anti-degrado 

Lo studiano Signa e Camera commercio per una riqualificazione dei passaggi



BOLZANO. La terra di nessuno che corre, quasi sempre al buio, tra il "retro" di via Alto Adige e il teatro comunale fino al parco Cappuccini ha i giorni contati.

Meglio: i mesi.

E comunque non oltre il 2019.

Mentre il sindaco risponde, a sua volta, alla direttrice della Fondazione Teatro che aveva lamentato degrado e insicurezza tutto intorno, spiegando: «Non sono Rudolph Giuliani, il sindaco di New York dal 1994 al 2001, non posso cacciare nessuno da nessun luogo. Ma dico solo questo: adesso, in concomitanza delle serate di Stabile o Vbb ci sono sempre pattuglie di controllo delle forze dell'ordine. E gli spettatori comunque aumentano. In ogni caso, una volta aperto il cantiere per il “buco” di via Alto Adige (la torre mancante) tutto inizierà a cambiare...».

Non dice di più Renzo Caramaschi ma la notizia è questa: la Camera di Commercio, che possiede la "torre" all'angolo di Piazza Verdi, con la Signa di Benko che costruirà quella mancante a pochi metri di distanza, hanno aperto un tavolo per coordinare la riqualificazione dell'area.

E l'obiettivo è questo: creare un "unicum" di arredo urbano in grado di allontanare il degrado eliminando tutte quelle barriere architettoniche (balzi di quota, aiuole rigide e sopraelevate, camminamenti non funzionali) che ora consentono di nascondersi ai malintenzionati e in ogni caso di ottenere una percezione di complessiva non serena fruibilità della zona. Che sarebbe vitale, perché in grado di collegare lontano da traffico e strade, il centro storico con Teatro, Trevi e parco Cappuccini.

Incaricato della risistemazione è l'architetto meranese ma che lavora nel suo studio a Berlino da anni, Stephan Bernard. Specializzato in risistemazioni paesaggistiche e architettura urbana lavorerà - così dicono i committenti - a modificare la qualità del quadrante, rendendolo capace di essere meno respingente, maggiormente in grado di accogliere piccoli eventi, dehor, consentendo infine un passeggio sicuro privo di barriere e possibili nascondimenti.

«La situazione attuale - dicono- privilegia l'estetica e il disegno in sè a scapito della fruibilità e funzionalità rispetto ad un uso collettivo».

In sostanza, si proverà a fare il contrario di quanto realizzato finora per la ragione, molto pratica, che l'attuale soluzione arredativa ha prodotto la situazione di degrado che ora tutti lamentano.

L'altra prospettiva, che in Comune fanno notare, è più generale e passa attraverso una serie di scadenze già disegnate: 1) I lavori per il “buco” di via Alto Adige che inizieranno dopo Pasqua; 2) l'avvenuta assegnazione dell'appalto per la risistemazione, almeno interna, del parco dei Cappuccini per 100 mila euro iniziali; 3) I prossimi tavoli aperti con l'associazione “QuasiCentrum “ per arrivare, si spera, ad un intervento complessivo su tutta l'area; 4) il progetto (come detto sopra) che prevede, in concomitanza con la realizzazione della torre mancante in via Alto Adige la riqualificazione dell'area retrostante il teatro.

Infine lo scenario che prevede l'allontanamento dei gruppi di stranieri o clandestini che gravitano ancora intorno all'Hotel Alpi e in Piazza Verdi a causa dell'avvio del grande cantiere del Pru (Piano riqualificazione urbana) di via Alto Adige per la costruzione del Waltherpark. Insomma, si spera che molto cambierà intorno al Teatro Stabile, per la ragione che, in ogni caso, tutto sta cambiando a causa del cantieri in partenza. (p.ca.)













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