«Asili solo per tedeschi? Un tema anacronistico» 

Parla l’assessora alla scuola Leitner: «I manifesti di Stf? Solo propaganda» «Qui grazie alle maestre italiani, tedeschi e stranieri crescono assieme da anni»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. Monika Leitner, assessore comunale alla scuola, è soddisfatta. «Abbiamo trovato un posto all'asilo per le oltre 700 famiglie brissinesi che ce lo hanno chiesto. Hanno deciso i genitori, in assoluta libertà, dove mandare i rispettivi figli». E non sono state necessarie forzature. Alcune mamme, a febbraio, avevano scritto all'assessore provinciale Philipp Achammer temendo di dover traslocare in fretta e furia dall'asilo Anna Seidner per l’impennata di richieste per il tempo prolungato.

Assessora, come ha fatto?

«È stato più semplice del previsto. Abbiamo raccolto 20 richieste su base volontaria di altrettante famiglie disposte a passare dalla scuola per l'infanzia Seidner alla sezione aggiuntiva che faremo all'asilo italiano Millecolori».

La polemica, dunque, è rientrata?

«Molto rapidamente. Forse sarebbe bastato parlarne a quattr'occhi con noi prima di coinvolgere la Provincia, ma va bene anche così».

C'è stato un boom di richieste per il tempo prolungato. In quali asili?

«Ci sono state poco meno di quaranta richieste: sono previste due sezioni, una alla Seidner e l'altra proprio al Millecolori».

Ci sono così tanti bimbi italiani negli asili tedeschi come lamentano le destre tedesche, protagoniste di una campagna imbarazzante?

«Da noi, a Bressanone, il problema è superato da anni, grazie soprattutto alle maestre. Siamo già oltre i manifesti e le provocazioni delle destre tedesche. Abbiamo personale all'altezza ed in grado di insegnare al meglio in entrambe le lingue».

Ma gli stranieri preferiscono le scuole italiane o tedesche?

«Rispetto a qualche anno fa, quando le famiglie puntavano solo sugli asili italiani, adesso siamo sostanzialmente in parità. Negli asili italiani, se proprio, si registra un maggior afflusso dai centri limitrofi, dal circondario di Bressanone».

Lei, in ogni caso, non condivide il manifesto di "Asili tedeschi per bambini tedeschi"?

«A ottobre ci sono le elezioni provinciali. Si tratta di propaganda e basta. Da noi scelgono i genitori, liberamente, come è giusto che sia. E i bambini riescono ad imparare al meglio le due lingue. Bressanone può diventare un esempio a livello provinciale».

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