Bressanone, il teatro e i fatti di Rosarno

BRESSANONE. Per il progetto “Verba Manent”, il centro giovani Connection di via Ponte Widmann a Bressanone organizza per martedì 5 giugno, alle 20.45, il secondo appuntamento dedicato agli amanti del...



BRESSANONE. Per il progetto “Verba Manent”, il centro giovani Connection di via Ponte Widmann a Bressanone organizza per martedì 5 giugno, alle 20.45, il secondo appuntamento dedicato agli amanti del teatro con lo spettacolo “Spremuta” di e con Beppe Casales. La commedia narra le vicende del 7 gennaio 2010, quando i migranti che lavoravano a Rosarno, in Calabria, si ribellarono. Dopo anni di violenze e sfruttamento reagirono e in due giorni accadde di tutto: scontri con la polizia, inseguimenti e infine lo sgombero. “I media nazionali - scrivono sullo spettacolo - sottolineano che la mafia non c’entrava. Ma dire che la mafia non c’entra in Calabria è una bugia. La mafia c’entra eccome, non solo in Calabria. Nei fatti di Rosarno si concentrano tre nodi fondamentali che stringono al collo l’Italia, e che prima o poi bisognerà avere il coraggio di sciogliere: il rapporto coi migranti, la mafia e il concetto di lavoro. L’Italia è spremuta da mani violente, da molte mani. Il coraggio di chi non vuole più girare la testa, di chi pensa che vivere esiga più dignità deve essere imitato, non temuto”.

Casales, attore e drammaturgo, ha lavorato tra gli altri con Toni Servillo, Michela Cescon, Anna Bonaiuto, Mirko Artuso. “Spremuta” ha vinto il premio nazionale “LiNUTILE del teatro” 2013 ed è stato selezionato per il “Torino Fringe Festival” 2013. Lo spettacolo ha superato le 130 repliche in tutta Italia. (fdv)













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