Cento borse per la parità fra generi

bressanone. L’altro ieri mattina oltre un centinaio di brissinesi ha cominciato a recarsi a fare la spesa con una borsetta di stoffa rossa con la scritta “Stesso lavoro – Stesso stipendio”. Anche...


Luca Masiello


bressanone. L’altro ieri mattina oltre un centinaio di brissinesi ha cominciato a recarsi a fare la spesa con una borsetta di stoffa rossa con la scritta “Stesso lavoro – Stesso stipendio”. Anche quest’anno l’Equal pay day ha fatto tappa nella città vescovile e le rappresentanti del gentil sesso hanno allestito uno stand in piazza Maria Hueber, di fronte all’Università di Bolzano e all’ingresso principale dell’ospedale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disparità di retribuzione tra uomini e donne. Un fatto che pur essendo ben noto, a distanza di tempo crea ancora stupore: le donne, pur con la stessa qualifica, guadagnano per lo stesso lavoro meno dei loro colleghi maschi.

Barbara Girardi del sindacato Sgb - Cisl, Maria Teresa Bruccoleri della commissione pari opportunità, Marisa Torggler e Ida Dorfmann del Kvw Frauen e Renate Prader in rappresentanza del Comune cittadino hanno accolto i passanti in centro distribuendo le borse, del materiale informativo e delle bolle di sapone, simbolo di vacuità, fragilità e fedeli allo slogan di questa edizione, riassunto nell’hashtag #isogninonsiinfrangono.

L’iniziativa, sostenuta in tutta la provincia da ben 63 organizzazioni, è stata organizzata dalla Commissione per le pari opportunità e il Servizio donna. Secondo gli ultimi dati Astat, anche in Alto Adige le donne guadagnano ancora il 17,2 per cento in meno degli uomini e quindi versano meno contributi per la propria pensione.

Inoltre, le carriere lavorative delle donne spesso presentano interruzioni o riduzioni delle ore lavorative per poter conciliare meglio il lavoro con la vita familiare, la cura dei figli o dei genitori. Il risultato è che alla fine della vita lavorativa, molte donne percepiscono pensioni più basse rispetto a quelle su cui possono contare i colleghi uomini e rischiano così di scivolare nella povertà o comunque in condizioni di vita più difficili.

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