Elezioni: Del Piero e Pd a un passo dal divorzio 

La frattura. Il vice sindaco non condivide la scelta di un candidato di lingua tedesca (Prader) Cappelletti: «Mi impegno a ricomporre le posizioni, ma la nostra sarà comunque una lista forte»


Fausto Da Deppo


Bressanone. Il Pd non vorrebbe rinunciare a schierare Claudio Del Piero nella lista che sta preparando in vista delle elezioni comunali di maggio, ma Claudio Del Piero non è disposto ad accettare dal Pd la candidatura a sindaco di un’esponente di lingua tedesca, Renate Prader. Finirà che le strade del vice sindaco di Bressanone e dei democratici si divideranno, anche se l’uno spiega di «non aver ancora deciso», dal Pd il capogruppo Mario Cappelletti promette che farà di tutto «per ricomporre le posizioni e non rinunciare all’esperienza e al carisma di Del Piero» e da entrambe le parti si ripete che «i giochi sono ancora aperti».

Manca molto tempo, ma i punti fermi non indicano tante possibilità di compromesso, o di ricomposizione. zSono al quinto mandato amministrativo - riassume Del Piero - Non mi sono mai tirato indietro nel lavoro per il gruppo italiano e per la mia città. Il candidato tedesco del Pd semplicemente non lo capisco, perché si perderanno più voti italiani di quelli tedeschi che si potranno conquistare e tutto sarà un regalo allo Lega». «Del Piero è una risorsa, ma la candidatura di Prader è una mossa forte - replica Cappelletti - Prader è una figura di grande impatto. Nella scorsa tornata ha ricevuto oltre 300 preferenze. E una figura giovane, dinamica, attiva nel sociale».

Insomma, Cappelletti, il Pd non torna indietro.

«La candidatura di Prader non è ufficiale, ma è definita...».

Ma a Del Piero cosa propone il Pd?

«Per lui sarebbe comunque riservato un ruolo importante. Sarebbe il capolista con ottime chance di essere confermato vice sindaco».

Su Prader candidata di punta però non c’è mediazione.

«Ripeto, mi impegnerò per trovare una soluzione. Altrimenti ci sarà il mio dispiacere personale per aver perso una risorsa come Del Piero».

Con la probabile vittoria dell’Svp, Prader non potrà essere la vice sindaco.

«Stiamo costruendo una lista importante. Abbiamo già un numero significativo di adesioni. Per il vice sindaco ci vuole una figura con esperienza e capacità. Ci stiamo attrezzando».

Potrebbe essere Lei?

«Mi piacerebbe, ma lo escludo visti i miei impegni di lavoro».

Ma il “regalo alla Lega” di cui parla Del Piero potrebbe essere proprio il vice sindaco?

«La Svp a Bressanone ha un ottimo rapporto con il Pd. Abbiamo lavorato bene insieme. La Lega mi sembra che abbia qualche problema e, se togliamo Bessone che è assessore provinciale, altre figure all’altezza del ruolo in Comune non ne vedo. Poi, tutto è possibile... Del Piero ora mette in evidenza i rischi, a me piace sottolineare invece delle possibilità nuove con la candidatura di Prader».













Altre notizie

Attualità