Gli Ecosociali: «Due parchi ma solo uno per i residenti» 

Il caso. Secondo Frei, Stenico e Thaler il primo cittadino avrebbe invitato gli ambientalisti a mollare la presa «Dai lasciate stare! Voi (“cittadini”) avrete un parco a nord della città. Lasciate il pezzo pregiato ai turisti! Loro pagano!”»


tiziana campagnoli


Bressanone. Una frase che secondo alcuni presenti avrebbe pronunciato il sindaco Peter Brunner riferendosi al flashmob organizzato in piazza Duomo una decina di giorni fa dai promotori del Gruppo Iniziativa per un Giardino aperto ma anche l’iter con cui si è arrivati al contratto di usufrutto dell’area sono al centro di una dura presa di posizione dei tre consiglieri Ecosociali, Markus Frei, Verena Stenico ed Elisabeth Thaler. La frase, va detto, si riferirebbe alla realizzazione del parco che sarà realizzato in zona Priel e all’apertura del Giardino Vescovile secondo il progetto Heller. «La risposta del sindaco al flashmob organizzato da un gruppo di brissinesi creativi e impegnati da tempo per un Giardino Vescovile a misura d’uomo si può sintetizzare così: “Dai lasciate stare! Voi (“cittadini”) ricevete un parco a nord della città, quindi lasciate il pezzo pregiato ai turisti! Loro pagano!” - spiegano gli Ecosociali - L’iniziativa in piazza ha sottolineato per l’ennesima volta gli interessi legittimi degli abitanti della città, e ha messo in primo piano le preoccupazioni e i bisogni vitali di tanti brissinesi. Un dialogo portato avanti con argomenti fondati e costruttivi che però non ha trovato una controparte propensa ad ascoltare e ad accogliere la partecipazione dei cittadini. La maggioranza ha preferito rintanarsi per l’ennesima volta dietro ad una delibera non unanime, e alla partecipazione cittadina ha preferito le consultazioni a porte chiuse, lasciando molto a desiderare sul piano della trasparenza, giacché le decisioni finali sono state prese a porte chiuse e in colloqui privati. Nell’ultima riunione del consiglio siamo stati costretti ad assistere a un’aperta dichiarazione del desiderio di tenere nascosto il procedimento. Al punto che chi è a favore della trasparenza e del rispetto delle procedure formali e democratiche viene messo alla gogna». «Invece di presentare emendamenti allo scopo di sfruttarli mediaticamente, l’Alternativa Ecosociale potrebbe fare come gli altri partiti dell’opposizione, e venire da noi a presentare le loro proposte», questa la registrazione dell’intervento del sindaco alla seduta del Consiglio del 27 maggio 2020.

Poi, il riferimento al futuro Parco Priel. «Il fatto che ora si tenti di placare, se non di liquidare, i contribuenti di Bressanone e di tutto l’Alto Adige, perché la spesa più grossa è pagata da questi ultimi, con un “giardino pubblico” smaschera la ben architettata strategia di questa maggioranza - continuano gli Ecosociali - E guarda caso questo giardino pubblico, che dovrebbe essere approntato nella zona Priel, viene elogiato e pubblicizzato usando quegli stessi argomenti che la minoranza ha portato in consiglio comunale. Senza citarne la fonte, si sono appropriati proprio di quegli argomenti che per anni sono stati portati all’attenzione della maggioranza da numerosi cittadini, e da questi ripetuti come un mantra». Poi, l’ultimo riferimento al Giardino Vescovile. «Non esiste ancora traccia di un concetto di gestione né una previsione delle entrate: niente di tutto questo appare all’orizzonte. A quale somma ammontino i costi di gestione è un enigma per la cittadinanza. Tanto meno esistono informazioni su come tali costi dovrebbero essere sostenuti, su quanti turisti e quanti altoatesini (tenendo fuori i brissinesi) dovrebbero passare attraverso le porte del giardino vescovile».













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