«I media negano e nascondono», bufera su Bessone

bressanone. «I mass media preferiscono nascondere e negare»: questa è la frase pronunciata dall’assessore provinciale leghista Massimo Bessone sul gruppo "Sei di Bressanone se..." in relazione a tre...


MASSIMILIANO BONA


bressanone. «I mass media preferiscono nascondere e negare»: questa è la frase pronunciata dall’assessore provinciale leghista Massimo Bessone sul gruppo "Sei di Bressanone se..." in relazione a tre furti che si sarebbero verificati a Bressanone. Un commento grave e offensivo per un’intera categoria – i giornalisti – tanto da provocare la reazione del presidente dell’Ordine regionale del Trentino Alto Adige Mauro Keller che lo invita ad essere più chiaro ed esplicito, senza attaccare gratuitamente centinaia di professionisti che ogni giorno cercano di fare al meglio il proprio mestiere. «Bessone - commenta Mauro Keller – fornisca nomi e cognomi dei colleghi che “nascondono e negano “altrimenti dobbiamo ritenere le sue affermazioni non credibili, oltre che un attacco irrispettoso verso tutti i giornalisti. Tra l’altro non capisco nemmeno la strategia che ci sarebbe dietro la scelta di negare dei furti, di cui sono piene le pagine dei giornali e i telegiornali». Critici anche altri colleghi, come Luca Masiello. «I mass media sono gestiti e coordinati da professionisti della comunicazione, che evitano di creare allarmismi e collaborano così con le forze dell'ordine nel mantenimento del segreto istruttorio per non interferire con le indagini». Duro Sandro Repetto, consigliere provinciale del Pd: «Bessone è un assessore inadeguato. Probabilmente non ha capito che riveste un ruolo istituzionale e non fa più il capopopolo della Lega». Si tratta dell’ennesima caduta di stile da parte dei rappresentanti leghisti in pochi mesi. Prima era toccato al consigliere comunale leghista Kurt Pancheri, che in occasione del dibattito sul nuovo regolamento delle pubbliche affissioni di Bolzano, ha parlato nel suo intervento in aula di associazioni "dei finocchi" riferendosi a gay e lesbiche. Pancheri è stato richiamato in due occasioni dal presidente del consiglio comunale Baratta per il linguaggio inappropriato utilizzato. Poi è toccato al giovane Kevin Masocco, consigliere di Bolzano, costretto a dimettersi per una frase sessista. «Vieni allo Juwel, c'è una DJ f..a da violentare! Ti mando una foto». Masocco, poi, si è scusato alcuni giorni dopo. «In questa vicenda ho sbagliato due volte: la prima ad affermare cose inopportune delle quali mi vergogno e mi dispiaccio, la seconda aver negato la paternità del file audio».

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