Il maltempo piega i masi, i contadini chiedono aiuto 

L’appello. Sopra Bressanone le piogge hanno causato frane, smottamenti e crolli di alberi «Sono anni che ci hanno promesso di sistemare il rio Tiles, ma ancora non è stato fatto nulla»


Fabio De Villa


Bressanone. Le precipitazioni forti della settimana scorsa e la parziale esondazione di fiumi e torrenti in valle Isarco si fanno sentire ancora oggi con le loro conseguenze. Lo sanno bene i contadini e le famiglie che abitano i masi sopra Bressanone che da anni chiedono aiuto ai Bacini Montani.

I vigili del fuoco volontari di Tiles e altri corpi sono intanto al lavoro per tamponare continue frane, smottamenti e cadute di alberi che si verificano ancora oggi a distanza di giorni dalle forti piogge del fine settimana scorso.

Il Rio Tiles, che da ovest scende fino a Bressanone, ha diversi piccoli affluenti che lambiscono terreni e coltivazioni di numerosi contadini. I terreni zuppi di acqua non sono più in grado di incanalarsi nel torrente che spesso esonda o, peggio, si porta via pezzi di terreno, provocando smottamenti.

Situazione analoga nei boschi, dove, non riuscendo più il terreno a drenare l’acqua si assiste a crolli di alberi, anche nelle vicinanze dei masi.

Sulla strada della Plose che da Bressanone porta fino ad Eores, il problema è ancora più evidente: la strada provinciale si è trasformata in un torrente, conseguenza di torrenti che tracimano rendendo l’asfalto scivoloso.

I contadini fanno quello che possono per risolvere la situazione sulle loro proprietà e a proprie spese e grazie ai vigili del fuoco volontari del comprensorio si riesce a risolvere in parte questo genere di situazione che si verifica sempre più spesso a causa di situazioni di maltempo sempre più violente.

“Chiediamo aiuto a chi dovrebbe gestire questo genere di situazioni – fa sapere un gruppo di contadini locali – Sono anni che i Bacini Montani ci hanno promesso di sistemare il letto del rio Tiles e dei suoi affluenti per evitare questo genere di emergenze. Purtroppo, ad oggi non è cambiato nulla. All’Agenzia per la Protezione civile chiediamo di proteggerci da questi eventi disastrosi. Chiediamo che adottino un approccio articolato nella gestione dei rischi. Un approccio che si basi sul concetto che una protezione efficace di beni e persone è possibile solo con un coordinamento e una buona sinergia di tutte le categorie coinvolte. Tutte le nostre richieste, purtroppo, ad oggi sembrano finite nel dimenticatoio”.

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