«Il progetto di Heller stravolgerà il Giardino» 

Un comitato di residenti critica modalità di scelta e preferenze del Comune: «Così non si rispetterebbero identità storica e funzione pubblica dello spazio»



BRESSANONE. “Il progetto di Heller stravolge la struttura del Giardino vescovile, sviluppatasi per secoli a partire dal 1268. E per questo cambiamento radicale manca l’assenso della ripartizione per i beni culturali. Il giardino verrebbe sostituito da un complesso adibito a eventi turistici con laute entrate per le casse comunali. Questa trasformazione non prevederebbe più il libero utilizzo come spazio pubblico”.

Il gruppo “Iniziativa per il futuro del Giardino vescovile” torna sui progetti che puntano a ridisegnare il grande spazio verde nel cuore di Bressanone e, in un incontro e con un comunicato, torna a criticare il progetto elaborato dall’artista austriaco André Heller: “Da quasi un decennio la Città di Bressanone ha preso in gestione il Giardino vescovile per dotare di un parco il centro storico, densamente costruito e privo di superfici verdi degne di nota”, è la premessa di "Iniziativa”, che ricorda che “nel 2015 è stato pubblicato un bando per la riqualificazione del Giardino vescovile. Il progetto premiato valorizzava le strutture storiche. Nella rielaborazione successiva però è stato appesantito da desideri per un maggiore utilizzo turistico e criticato per i costi". Quel progetto è stato elaborato da “freilich landschaftsarchitektur e Klotzner Architekten” e, ricorda Iniziativa, è stato “valutato positivamente da una giuria indipendente per la sua sensibilità storica, per l’apertura al pubblico nonché per i costi contenuti”.

I membri di Iniziativa ripetono quindi di essere “contrari al progetto Heller: perché è comparso senza che vi fosse prima una vera partecipazione della cittadinanza. Perché trasforma il Giardino in un parco giochi (à la Disneyland). Perché permette l’accesso all’area verde pubblica nel cuore di Bressanone solo a visitatori e visitatrici paganti”.

E si oppongono “alla modalità seguita dal Comune per l’assegnazione dell’incarico, che non corrisponde alle direttive in vigore per gli incarichi pubblici”.

Inoltre, protestano "contro la gestione scorretta nei confronti del progetto vincitore del bando e contro l’esclusione della partecipazione cittadina”, aggiungendo di non capire “come mai sono stati ignorati consigli degni di riflessione pervenuti da parte di esperti seri e riconosciuti”.

Ancora, “ci impegniamo con decisione per la realizzazione del progetto vincitore del bando con le dovute migliorie – scrivono i membri di Iniziativa nel comunicato che ha fatto seguito a una conferenza stampa allestita venerdì - per un Giardino vescovile aperto che renda giustizia all’immagine delle cittadine e dei cittadini di Bressanone; per un progetto rispettoso e sensibile che rispetti il carattere e l’identità storica del Giardino. Desideriamo e chiediamo un Giardino Vescovile che valorizzi la storia e in cui i/le brissinesi e i loro ospiti possano trovare pace, ozio e ispirazione. Non è troppo tardi! È ancora possibile cambiare rotta”.

L’Iniziativa “rimanda al progetto vincitore del bando elaborato da parte dello studio “freilich landschaftsarchitektur und Höller & Klotzner Architekten”, il quale è stato abbandonato per seguire la strada proposta da Heller. L’iniziativa chiede quindi un ripensamento del progetto attuale per una riqualificazione che abbia come punto di riferimento l’interesse di tutte le cittadine e dei cittadini, i quali più volte si sono espressi a favore di un Giardino come spazio per la calma e il relax e che desiderano mantenere la struttura storica e il carattere particolare del Giardino per la città di Bressanone. Il manifesto allegato propone con enfasi un utilizzo dell’area diverso, degno e aperto ai cittadini”.

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