Impianti con la Gardena, a Funes progetti e paure 

Il collegamento sciistico. Il comitato Zukunft Villnöss pensa a una seggiovia e a una funivia E arrivano i no del Comune e di Reinhold Messner: «Non si può, c’è di mezzo un’area protetta»


Fausto Da Deppo


Val di funes. L’idea del comitato Zukunft Villnöss (Futuro Funes) è di collegare la Val di Funes e la Val Gardena con una funivia (fino al Seceda) e una cabinovia, un progetto di sviluppo degli impianti di risalita per lanciare il turismo invernale sul versante della Val d’Isarco, un piano di intervento che mette sul piatto un preventivo importante, sui 40 milioni di euro.

Ma, almeno in queste fasi iniziali di un’idea e di uno studio di massima che vogliono diventare progetto concreto, più del problema relativo alla ricerca dei finanziamenti pesa a livello di obiezioni la tutela estesa su una parte dei territori coinvolti nel possibile collegamento.

L’area Natura 2000. Il sindaco di Funes Peter Pernthaler lo dice subito: “C’è un’area protetta Natura 2000 e c’è un lembo di parco lungo il tracciato della cabinovia pensata tra Santa Magdalena e località Brogles. È un settore magari non ampio, non incide per una percentuale alta sul totale del territorio coinvolto nel progetto, ma c’è e non credo che potranno arrivare i permessi per autorizzare in quel punto la costruzione di impianti di risalita”.

Il presidente del comitato Zukunft Villnöss Florian Profanter è più fiducioso. Nel poter superare lo sbarramento dei vincoli e nel convincere gli scettici: “Poco più del 2% del nostro progetto intercetta il territorio del parco (il parco naturale Puez-Odle, ndr) e l’1,7% interessa la zona Natura 2000, peraltro solo con l’attraversamento delle funi dell’impianto a un’altezza di circa 120 metri. Non ci saranno piloni, non costruzioni, impatto ridotto per non dire inesistente”.

Per “entrare” nel Parco bisogna parlare con Bolzano, per l’accesso a Natura 2000, lo sa Profanter, i referenti sono Roma e Bruxelles, “ma in Val d’Aosta, ad esempio, – dice il presidente di Zukunft Villnöss – hanno autorizzato impianti con tanto di piloni...”

Vincoli e tempi lunghi. Insomma, Profanter ci crede, anche se l’iter del progetto, appena agli inizi, “potrebbe durare 8-10 anni” e anche se fra quanti hanno già detto si è fatto sentire Reinhold Messner: “Il collegamento via impianti di risalita tra Gardena e Val di Funes non si farà mai - ha spiegato alla Rai l’alpinista, originario proprio di Funes - Non sarà mai approvato l’attraversamento dell’area protetta”.

Le prospettive del turismo. Il dibattito divide sui parametri dell’intervento in zona tutelata e anche sulle prospettive economiche. “Abbiamo una ricettività che vive di agriturismi, accoglienza in strutture ben inserite nel territorio e nell’economia della valle. E vive bene - afferma Pernthaler - È un turismo di qualità, più che di quantità e vorremmo che si mantenesse in questi termini”.

Con il sindaco si sintonizza Messner, che non auspica un incremento significativo di posti letto in alberghi e strutture ricettive. Per Zukunft Villnöss è diverso: il futuro, in questo caso, passa dall’aumento di arrivi e presenze in valle: “Abbiamo un buon movimento turistico in estate, anche se i flussi sono spesso mordi e fuggi, creano tanto traffico e lasciano poco a malghe e strutture ricettive. Ma il problema vero – afferma Profanter – è l’inverno o, meglio, l’ampio periodo da ottobre a maggio. Hotel e agriturismi sono chiusi perché non arriva gente e la gente non arriva perché non si può sciare”. Se gli riferiscono i timori di chi non vuole aprire la Val di Funes al turismo di massa, Profanter rassicura: “Non vogliamo creare un’altra Badia, un’altra Gardena. Vogliamo far lavorare le strutture che ci sono e gli operatori che sono qui. In valle gli abitanti sono 2600, i posti letto 1400 e da 15 anni avremmo l’autorizzazione a portare quei posti a 2000, con un rapporto comunque sotto un posto letto per residente. Niente in confronto ad altre zone e niente che possa cambiare il volto del nostro territorio”.













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